Ci sono voluti ben quattro giorni. I soccorritori dell'esercito, personale specialisti del nono Reggimento alpini, hanno recuperato, assieme ai tecnici del Soccorso alpino e speleologico, i due militari pugliesi precipitati in un burrone sul massiccio del Gran Sasso venerdì scorso, mentre erano intenti in una escursione per raggiungere la vetta del Corno Grande. In particolare si tratta di Giovanni De Giorgi, 26 anni, originario di Galatina (Lecce) e residente a Galatone (Lecce), e  di Massimiliano Cassa, 29 anni, di Corato (Bari), entrambi con il grado di primo caporal maggiore. Gli alpini erano stati individuati il 15 novembre dai soccorritori in un dirupo della Conca degli invalidi-Vallone dei ginepri, versante teramano del Gran Sasso. Si è trattato di un'operazione complessa quella del recupero delle salme messe su delle barelle assicurate in parete. Le condizioni atmosferiche, anche oggi difficili, hanno reso estremamente impegnative le attività di recupero, che nei giorni scorsi erano state più volte interrotte a causa del forte vento e delle abbondanti nevicate. Soltanto oggi, dunque, è stato possibile recuperare i corpi dei due alpini, entrambi di istanza alla caserma "Pasquali" de L'Aquila. Giunti ai Prati di Tivo sul versante teramano del Gran Sasso e salutati dagli Alpini del nono reggimento che con Massimiliano e Giovanni avevano condotto numerose missioni dell'esercito in patria e all'estero, soprattutto in Afghanistan, i genitori e i parenti potranno finalmente riabbracciare i loro cari e soffermarsi con loro nella camera ardente allestita all'interno della caserma Pasquali. Il sostituto procuratore della Repubblica di Teramo, titolare dell'indagine per competenza territoriale, ha già concesso la restituzione delle salme ai congiunti delle vittime. 19 nov. '14

Condividi l'Articolo

Articoli correlati