In migliaia questa mattina ad Atessa (Ch) per dire no ai progetti per l'attivazione di impianti di rifiuti pericolosi Ciaf e Di Nizio. Fasce tricolori, bandiere e trattori in strada per una manifestazione che ha ribadito la propria contrarietà ad insediamenti impattanti e il proprio sì ad uno sviluppo sostenibile. Hanno partecipato associazioni, famiglie con bambini, studenti, sindacati, agricoltori e gruppo politici. In prima linea la Regione Abruzzo. "E' la battaglia di un intero territorio, senza colore politico. E' la battaglia di una comunità, la battaglia dei cittadini che non vogliono che questo tipo di insediamenti, fortemente impattanti e a rischio per la salute, stiamo in quest'area", ha detto il sindaco di Atessa Giulio Borrelli. Presenti anche 40 sindaci dei Comuni del comprensorio, dalla costa alle zone interne. Hanno partecipato anche il vice presidente della Regione Giovanni Lolli, il sottosegretario alla presidenza, Mario Mazzocca e ili consigliere regionale Mauro Febbo. "La Regione farà di tutto per bloccare questi progetti - ha detto Lolli -. Sono progetti che, purtroppo, oltre ad essere altamente impattanti, rischiano di compromettere il tessuto economico della Val di Sangro. Perché le industrie non si insediano dove ci sono impianti nocivi. Il territorio ha già respinto la Sangro Chimica, non si lascerà intimorire adesso". 
L'impianto proposto dalla Di Nizio prevede lo smaltimento di rifiuti ospedalieri infettivi,con potenzialità di trattamento di 20 mila tonnellate all'anno. Il progetto della Ecoeridiana, invece, propone un'attività di smaltimento di 50 mila tonnellate di fanghi industriali provenienti da aziende chimiche nel sito della ex Ciaf, già esistente, è allo stato di abbandono da anni, da quando l’azienda fu coinvolta nel 2006 nell’inchiesta "Mare Chiaro" e fu al centro di vicende giudiziarie, per inquinamento e smaltimento illegale di rifiuti, che portarono anche a numerosi arresti. "I nostri finanziamenti puntano sull'ecosostenibilità, impediremo in tutti i modi che questi impianti vedano la luce", ha dichiarato Mazzocca durante il corteo. "Anche a Rocca San Giovanni stiamo portando avanti la nostra battaglia a tutela della salute e dell'ambiente - ha spiegato il sindaco di Rocca San Giovanni, Enzo Di Rito -. Si tratta di una discarica di amianto che dovrebbe sorgere sul territorio comunale. Come sindaco e come medico mi opporrò come ci opponiamo oggi, a nome di tutta la comunità, agli impianti di rifiuti pericolosi in Val di Sangro. Questo territorio ha ben altre risorse che possono essere sfruttate e nessuna di queste include l'inquinamento ambientale". "L'industrializzazione di questo territorio ha comunque permesso la salvaguardia di produzioni agricole e prodotti di pregio, come il fico reale e le pesche di Atessa, il miele di Tornareccio, il peperone dolce di Altino, il vino e ancora l'olio - ha ribadito il sindaco di Altino, Vincenzo Muratelli -. Quindi no ad insediamenti che metterebbero a rischio le nostre eccellenze". 

Interviste ed immagini del corteo a cura di Serena Giannico, Azzurra Caldi e Coralba Giannico.
19 maggio 2018

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