L'Aquila - Nel Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise entra in azione la nuova unità cinofila antiveleno. La "squadra" è stata presentata insieme al nuovo automezzo attrezzato per l'impiego dei Nuclei cinofili e dislocato presso il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. L'uso illegale del veleno è oggetto di monitoraggio da parte della Forestale, sia in chiave di prevenzione che repressiva: dal 2011 ad oggi i Nuclei cinofili Antiveleno hanno effettuato in generale 168 ispezioni urgenti, rinvenendo 132 esche e 36 carcasse impiegando circa 1.800 ore di lavoro sul campo e percorrendo 25.200 chilometri; 150 ispezioni preventive con 950 ore di lavoro effettuate e 16.500 chilometri percorsi. Grazie allo sviluppo dell'analisi criminale del fenomeno, in funzione dei principi attivi rilevati in carcasse ed esche da parte dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, e della localizzazione delle esche, sono stati individuati nel 2015 - per la prima volta in Abruzzo - due avvelenatori, uno in Provincia di Teramo ed uno nel territorio del Parco nazionale della Majella. Fondamentale resta la tempestiva segnalazione: qualora si abbia notizia di un animale avvelenato contattare il numero di emergenza ambientale 1515. 
 31 maggio 2016



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