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Una Regione... che nasconde la testa sotto la sabbia, almeno per quanto concerne il sansificio Vecere di Treglio (Ch). L'attacco è del movimento Nuovo Senso Civico. "L'antefatto  - viene detto dall'associazione - è noto a tutti: la Conferenza dei servizi di Pescara del 30 gennaio scorso - che avrebbe dovuto prendere una decisione definitiva sulla nuova richiesta di autorizzazione presentata dal sansificio Vecere, per altri 15 anni di attività - ha deciso un bel niente a causa dell’atteggiamento del dirigente della Regione Abruzzo, responsabile unico del procedimento". Il dirigente in questione è Enzo Franco De Vincentiis che, nonostante tutti i pareri depositati dagli enti siano quasi totalmente contrari alla nuova autorizzazione, "ha ritenuto di non doverla chiudere con un pronunciamento conclusivo come avrebbe dovuto per legge".

"Non sono bastate - viene spiegato - dieci ore di confronto durante le quali abbiamo vissuto anche momenti difficilmente comprensibili. Adesso il rischio concreto è che la proprietà dell’impianto possa impugnare quest’atto di decisione/non decisione, che avrebbe dovuto essere chiuso necessariamente per quella data, riaprendo i giochi e gettando di nuovo nel panico un’intera comunità, che va ben oltre i confini di Treglio e che è composta di cittadini, amministratori locali, associazioni e imprese sane (per le quali non abbiamo mai dimostrato volontà punitive) che hanno manifestato in tutti i modi in questi anni il loro totale dissenso a questo furto certificato di salute e benessere che il sansificio comporta".

"Per una volta, - aggiunge NUovo Senso Civico -  il fatto in sé, pur gravissimo, ha un rilievo parziale perché episodi di questo genere avvengono molto spesso, forse quotidianamente, e solo di quelli per i quali abbiamo una partecipazione diretta, dall’interno, vengono a galla.  Infatti quasi tutte le volte in cui dobbiamo confrontarci con le istituzioni pubbliche regionali abbiamo una reazione mista di incredulità, delusione e spesso rabbia: non si tratta di voler ottenere a tutti i costi una decisione favorevole, no, qui non si riesce proprio ad ottenere una decisione, qualsiasi essa sia.  Si tratta solo di disattenzione, incapacità o di qualcos’altro? Nessuna delle tre possibilità è meno grave dell’altra perché ognuna viola, in maniera plateale e perfino provocatoria, il vincolo di mandato di dirigenti e amministratori pubblici che è quello di seguire fedelmente e correttamente le procedure ai sensi delle leggi vigenti". 

Gli interrogativi si accavallano. "Perché si è fatto di tutto per non arrivare ad una scelta definitiva, pur avendo a disposizione tutti gli elementi per poterlo fare? I dirigenti e i tecnici devono adempiere alle funzioni loro assegnate nel rispetto delle norme e dei principi di buona fede, correttezza, efficienza. Allo stesso tempo la politica deve vigilare per realizzare il bene della collettività rispettando leggi e regole, ma soprattutto deve saper scegliere il proprio apparato burocratico. Questo significa - affermano da Nuovo Senso Civico - che è compito della politica pretendere che vengano sanzionati comportamenti illegittimi dei funzionari e dirigenti che devono essere richiamati duramente all’ordine quando non adempiono pienamente ai propri doveri, doveri per i quali sono lautamente retribuiti. I fatti ancor più tragici avvenuti nei giorni terribili delle tempeste di neve mettono in risalto sì la generosità e abnegazione individuale di tanti uomini e donne, ma soprattutto la desolante pochezza, incapacità, disorganizzazione e mancanza totale di capacità di progettualità e prevenzione di quasi tutte le istituzioni pubbliche regionali. L’Abruzzo sta precipitando indecorosamente. Abbiamo il fondato sospetto - è la conclusione - che la vicenda del sansificio Vecere non sarà l’ultima della serie, ma anche la certezza che questa volta chi ha sbagliato pagherà". 06 febbraio 2017


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