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No alla spettacolarizzazione della tragedia. I familiari delle vittime dell'Hotel Rigopiano, tramite i propri legali, hanno inoltrato alla Rai una diffida per evitare la messa in onda dell'instant movie da titolo 'C'è qualcuno', scritto da Michele Santoro con la voce narrante di Beppe Fiorello. La diffida è stata inviata dall'avvocato Romolo Reboa che, insieme ai legali Gabriele Germano, Maurizio Sangermano e Roberta Verginelli. La messa in onda del film di 60 minuti, sulla valanga che il 18 gennaio scorso ha spazzato il Rigopiano, a Farindola (Pe), facendo 29 vittime, seppellite dalle macerie, è prevista per il prossimo 2 giugno su Rai2. 

"I miei assistiti hanno appreso con estremo stupore la notizia che Rai2 racconterà in prima serata la tragedia di Rigopiano con un film che unirà immagini inedite ed esclusive girate dai vigili del fuoco all'interno dell'albergo il giorno della valanga e in quelli successivi", scrive il legale nella lettera inviata alla Rai e diffusa alla stampa. Reboa aggiunge: "I familiari delle vittime e lo sfortunato sopravvissuto (Giampaolo Matrone, ndr) osservano come tale pellicola sia stata girata senza la consultazione preventiva con alcuno di loro. Tale fatto è gravissimo - prosegue Reboa - sia in punto di diritto, poiché è evidente che il programma non è un reportage giornalistico, ma una iniziativa editoriale di carattere speculativo, che sotto il profilo dell'etica di un servizio pubblico". 

Secondo l'avvocato, "immagini inedite ed esclusive girate dai vigili del fuoco costituiscono materiale di indagine che dovrebbe essere consegnato alla Procura della Repubblica di Pescara, piuttosto che essere dato in pasto al pubblico senza nemmeno averlo preventivamente fatto visionare ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime, magari tramite i loro legali". Reboa evidenzia quindi che materiale simile in possesso della Procura della Repubblica di Pescara "è ancora da questa ritenuto oggetto di segreto istruttorio".

"Ove la struttura della Protezione civile avesse funzionato a dovere, attraverso la Sala operativa nazionale avrebbero dovuto essere attivate le Forze Armate, le quali autonomamente o in concorso con le altre amministrazioni, avevano il potere e dovere di procedere all'immediata evacuazione ed al soccorso dei feriti tramite le risorse aeree, come prevede la direttiva concernente gli 'Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze' del 3 dicembre 2008": anche questo viene sottolineato nella lettera di diffida alla Rai. Reboa, in riferimento al lavoro di Michele Santoro, parla di "uno spettacolo televisivo che ha quali protagonisti dei servitori dello Stato che hanno fatto il loro dovere con splendida dedizione, ma che sono stati costretti ad affrontare difficoltà ed intemperie con mezzi inadeguati, quali l' immotivata decisione di non far alzare immediatamente in volo uno dei quattro elicotteri HH101A Caesar in dotazione al 15esimo Stormo dell'Aeronautica Militare". 

Al riguardo il legale spiega come "da indagini difensive sia emerso che tali mezzi sono adibiti tra l'altro a missioni di ricerca, soccorso ed evacuazione medica, e si caratterizzano per la particolare configurazione geometrica delle pale, che consentono di ridurre sensibilmente le problematiche di scarsa visibilità connesse all'atterraggio in zone sabbiose o nevose, e che risultano particolarmente vocate per il volo notturno". Secondo Reboa, l'intervento delle Forze Armate "avrebbe probabilmente salvato vite umane ed evitato al mio assistito Giampaolo Matrone le gravi lesioni conseguenti l'essere stato per ben 60 ore sotto le macerie". 23 maggio 2017

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