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Nell'inchiesta sul dramma dell'Hotel Rigopiano entra la Regione. Sequestri da parte dei carabinieri forestali di Pescara sono stati eseguiti, oggi, nell'Ufficio prevenzione Rischi della Protezione civile regionale, a Pescara. Inizia a delinearsi, dunque, il secondo fronte dell'indagine, sulla tragedia del 18 gennaio scorso, condotta dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Pescara, Andrea Papalia. Questa mattina i militari, su disposizione della Procura, hanno effettuato un corposo sequestro di documentazione, inerente la realizzazione della Carta di localizzazione pericolo valanghe che sarebbe iniziata addirittura dal 1988 e mai portata a termine. In una riunione del Coreneva (Comitato tecnico regionale per lo studio della neve e valanghe) del 1993 si sollecitava la redazione della perimetrazione del rischio valanghe entro 20-30 giorni. Sono passati 24 anni e della Carta valanghe non c'è traccia, nonostante, per essa, siano stati spesi anche parecchi soldi pubblici. 

Il 23 gennaio scorso, ad una manciata di giorni dalla valanga che ha distrutto il lussuoso albergo e fatto 29 vittime, il Forum Acqua ha tirato fuori documenti che evidenziano che l'hotel sventrato era sorto in un posto a rischio, in cui, dunque, non doveva stare. E ha evidenziato "la gravissima omissione della Regione Abruzzo che si era dotata di una legge sulle valanghe 25 anni fa, la numero 47/1992, in cui si prevedeva l'inedificabilità per le aree a rischio potenziale di caduta e la chiusura invernale delle strutture preesistenti in caso di pericolo. La mappa in 25 anni non è stata mai redatta. Magari perché - chiedev il Forum Acqua - crea problemi a progetti infrastrutturali in montagna, anche quelli recentemente messi in cantiere dal Masterplan della Regione Abruzzo?" Aspetti su cui la magistratura ora farà luce.

Intanto il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, e il tecnico comunale Enrico Colangeli, tramite i legali del Comune, il 12 maggio scorso, hanno presentato una denuncia per disastro valanghivo doloso alla Procura dell'Aquila. A rivelarlo sono gli avvocati Cristiana Valentini, Goffredo Tatozzi e Massimo Manieri che domani, alle 10.30, all'Hotel Esplanade di Pescara, terranno una conferenza stampa "nel corso della quale verranno illustrate le motivazioni e gli elementi di prova che sostengono la denuncia". Lacchetta e Colangeli risultano indagati dalla Procura di Pescara, insieme al presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, al direttore dell'albergo Bruno Di Tommaso e ai due funzionari della Provincia Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio, per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose plurime e atti omissivi in materia di sicurezza del lavoro. 15 maggio 2017

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