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Tornareccio (Ch) - Solo un cumulo di macerie che emergono da una fitta coltre di fumo. Il Centro documentale e turistico dell'area archeologica di Monte Pallano, a Tornareccio,  è completamente distrutto, cancellato da un incendio divampato tra la scorsa notte e le prime ore di questa mattina. A lanciare l'allarme, alle 7, è stato un signore del luogo, Aquilino Marchetti. Oltre al centro visite, è andato a fuoco anche il ristorante "Il ristoro dei paladini",  con annessa area picnic. Le strutture, in legno, appartenevano alla Comunità montana Sangro Vastese e alla Soprintendenza archeologica d'Abruzzo,  ed erano gestite dalla cooperativa Gaia di Atessa, i cui responsabili fino a ieri sera, intorno alle 20, erano al lavoro nelle strutture. 

Sul posto sono arrivati immediatamente gli agenti municipali, i carabinieri di Archi e della compagnia di Atessa ed i vigili del fuoco di Casoli. C'è voluto parecchio per domare le fiamme, e il fumo è ancora denso tra i mucchi di cenere, tra resti anneriti di tavoli e panche, tra fornelli di cucine arse, arredi distrutti, scheletri di sedie e bombole di gas deformate dal fuoco e reperti archeologici inghiottiti e sepolti tra i detriti. Tutta l'area è stata  transennata dai vigili urbani di Tornareccio, su disposizione del sindaco, che ha emanato apposita ordinanza.  Ancora da accertare le cause dell'incendio: potrebbe essere stato uno dei fulmini avvistati in zona durante i temporali della scorsa notte. Ma non si esclude, allo stesso tempo, l'origine dolosa. Saranno le indagini e le perizie sui resti bruciati a stabilire le dinamiche.

"Abbiamo perso un patrimonio storico, turistico ed archeologico immenso - commenta affranto il primo cittadino di Tornareccio, Remo Fioriti, che questa mattina ha raggiunto l'area del rogo per un sopralluogo -. Non mi aspettavo lo sfacelo che ho trovato - afferma -. Il Centro dilaniato dalle fiamme è all'interno di un Sito di importanza comunitario (Sic), che abbraccia anche i territori di Bomba, Atessa, Archi, Colledimezzo, Perano e Altino. Lì passavano tanti turisti e migliaia di scolaretti all'anno. Abbiamo avuto subito una riunione in Comune con gli esperti della Soprintendenza, arrivati da Sulmona. Dopo gli accertamenti, vedremo come tornare ad operare e quali enti vorranno tornare ad investire". 

La gestione del Parco, -  come si legge sul sito web dedicato - veniva "portata avanti sul modello di un turismo ecosostenibile, che coniuga la valorizzazione turistica con la salvaguardia e la tutela del patrimonio storico- naturalistico", mettendo "in rete didattica, archeologia, natura, storia, prodotti tipici, gastronomia e attività ludico-culturali, evidenziando lo spirito del luogo, palesemente evocato dal paesaggio ancora incontaminato". 

 Il Monte Pallano, domina la media e bassa valle del fiume Sangro e rappresenta il rilievo più imponente dell’Abruzzo meridionale. Tracce di frequentazione risalenti al paleolitico ed al neolitico sono state rinvenute sia sul versante occidentale che su quello orientale del monte. I resti più imponenti sono tuttavia le Mura Megalitiche , del VI-IV secolo a. C., una imponente fortificazione realizzata con massi di calcare locale. 21 aprile 2017


A cura di Azzurra Caldi e Serena Giannico
Foto - cliccare sopra per ingrandire - di Andrea Franco Colacioppo.
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