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Tollo (Ch) - "Abbiamo sempre provveduto ad effettuare i controlli e questa situazione non me la spiego". Parla così il sindaco di Tollo Angelo Radica a seguito del sequestro dell'area ex Sogeri, nel tempo divenuta nota alle cronache in quanto discarica di rifiuti tossici, e che gli è costato un avviso di garanzia.

Il sito si trova in contrada Verna a Tollo e si estende per 13 mila metri quadri. Oggi sotto i riflettori ne è finita una parte, di circa 7 mila metri quadri, la cosiddetta "area tombata", il perché lo spiega il sindaco: "I primi interventi per riqualificare la zona interessata cominciarono nei primi anni del 2000 fino a quando il mio predecessore, Angelo Gialloreto, chiese un finanziamento alla Regione per intervenire in maniera definitiva. Così tra il 2007 e il 2009 la Regione stabilì che si dovesse creare una sorta di sarcofago in cui rinchiudere quei rifiuti. Secondo gli accordi - continua Radica - l'amministrazione comunale avrebbe dovuto provvedere ad effettuare delle verifiche annuali dell'area al fine di scongiurare ogni rischio. Sia la precedente che l'attuale amministrazione hanno regolarmente disposto i controlli e, tengo a precisare, tali analisi costano alle casse comunali circa 10 - 12 mila euro.

A maggio 2012, - prosegue il primo cittadino - data della mia elezione, facciamo il nostro primo sopralluogo, programmiamo il tavolo di lavoro e a dicembre 2013 rifacciamo le analisi. Dai dati Arta ed Aci risulta essere tutto nella norma e, ovviamente, ne siamo sollevati. Nel frattempo accade qualcosa di strano. Varie testate giornalistiche, coadiuvate dal pressante contributo di ambientalisti, avviano un'ambigua campagna di allarmismo. 

Veniamo catalogati come una sorta di succursale della Terra dei Fuochi. Si comincia ad enfatizzare così tanto la questione che la magistratura sente di dover aprire un fascicolo. Sia chiaro, i rifiuti tossici negli anni sono stati scaricati, ma queste amministrazioni oltre a provvedere a tenere sotto controllo la situazione, cosa dovrebbero fare? E così, ripetute le analisi, nella cosiddetta area tombata sono stati trovati due tipi di azoto e cloruro. Quello che si vuole capire è perché si trovino lì. Soprattutto a questo punto ci si chiede: è possibile che la tombatura sia stata mal costruita e siano state sprigionate nel terreno sostanze dei rifiuti dentro contenuti? - si domanda il sindaco -. E ancora, questi controlli risalgono a settembre 2014. A distanza di quasi un anno, perché non hanno consentito di attivarmi in qualche modo? Perché se queste sostanze sono state rilasciate e sono nocive, come non ho modo di dubitare, hanno aspettato mesi e mesi per comunicarmelo?

Posso solo dire che non ho niente da rimproverarmi - conclude Radica - e che, se dovessimo riscontrare ulteriori anomalie, faremo di tutto per accertare a chi appartengano eventuali responsabilità".  Viene anche da chiedersi come mai, la Regione, invece di disporre la bonifica dell'area, abbia invece voluto seppellire e nascondere i noti veleni in essa contenuti. 31 luglio '15

Azzurra Caldi

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