L'Aquila - Da Amatrice, Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno)... Sono in circa 4 mila alla fiaccolata, partita da via XX Settembre, a L'Aquila, davanti al tribunale, per commemorare le 309 vittime del terremoto nell'ottavo anniversario. A guidare il lungo serpentone i familiari delle vittime con striscioni, e molte foto dei loro cari scomparsi alle 3 e 32 del 6 aprile 2009. Al silenzioso corteo anche rappresentanti dei centri colpiti dal sisma del 24 agosto scorso e del 18 gennaio.
E poi gli sfollati di Campotosto e di Montereale (L'Aquila); il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso; il ministro per la Coesione territoriale Claudio De Vincenti e il sottosegretario con delega alla Ricostruzione, Paola De Micheli.
Per la fiaccolata sosta davanti alla Casa dello studente e arrivo in piazza Duomo. Qui la lettura dei 309 nomi, poi la messa celebrata da all'arcivescovo metropolita dell'Aquila, Giuseppe Petrocchi, e la veglia di preghiera. Le 3.32, l'ora della catastrofe, saranno scandite dai rintocchi della campana del Suffragio.
"Ricordo il primo anno che qui camminavamo in una desolazione
totale e al buio, oggi attraversiamo una strada in gran parte
ricostruita e in una città in ricostruzione - dice Cialente -
abbiamo svalicato la salita ma non dobbiamo dimenticare chi non
c'è più e chi ha subito il terremoto del 24 agosto, dobbiamo
essere legati ad Amatrice. Il modo migliore per non
dimenticare - aggiunge - è ricostruire in sicurezza e qui lo
stiamo facendo, le nostre case hanno un grado di sicurezza dal
60 al 100 per cento".
Alla fiaccolata anche numerosi sindaci del
nuovo cratere sismico del Teramano. "Oggi il 77 per cento delle persone è rientrato in casa -
sottolinea De Vincenti - segno che la ricostruzione privata è a
buon punto. Il nostro obiettivo resta quello della ricostruzione
del centro storico entro il 2020 e dell'intera città nel 2022.
La ricostruzione pubblica invece è al 50 per cento e qui
dobbiamo accelerare. Ritengo sia un bilancio che segna con forza l'impegno di
Governo, Regione, Comune e cittadini - aggiunge il ministro -
stiamo anche lavorando al rilancio delle attività produttive e
ci sono molte eccellenze. Dieci giorni fa sono stato ai
laboratori del Gran Sasso dove ho visto un'eccellenza mondiale
legata a un territorio che ha tutte le carte in regola per
essere volano economico e produttivo".
"Ritengo che L'Aquila diventerà una delle cinque più belle
città d'Italia - rileva D'Alfonso - e sarà restituito il diritto
allo stupore. Va benissimo la ricostruzione privata, ora viene
il momento di quella pubblica e bisogna far sì che la creatività
economica ritrovi collocazione, va ricreato il diritto alla
meraviglia positiva". Sul nuovo decreto per il terremoto del
Centro Italia, il presidente della Regione dice: "Ho messo il
voto dieci, per la lode aspettiamo che venga inserita anche la
zona franca, sarebbe la prima volta che, accanto a un
provvedimento che dà piena copertura economica e finanziaria
segua un provvedimento di rianimazione economica attraverso tre
anni di superamento degli obblighi fiscali a favore delle
aziende che hanno avuto almeno il 50 per cento dei danni".
06 aprile 2017 ore 0.56
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