Settemila cartelle esattoriali, riferite agli anni 2009 e 2010, inviate dall'Agenzia delle Entrate a società, artigiani, professionisti e famiglie dell'Aquila e cratere. Con esse si chiede il pagamento delle tasse, ad esempio Iva, Irpef e Ires, per intero, anziché con abbattimento del 60%, come previsto da una legge dello Stato nel 2011, quando il Parlamento decise di aiutare le aree dell'Abruzzo interno devastate dal sisma. Richieste di pagamento che si aggiungono a quelle già inviate a 327 aziende  nei giorni passati. "Parliamo di una somma complessiva che si aggira attorno agli 87 milioni. E' del tutto evidente, a questo punto, che qualcuno a Roma ha pianificato un disegno per la morte dell'Aquila e del suo tessuto produttivo. Guarda caso le cartelle sono state spedite dopo le elezioni": questo l'allarme del sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi -. Mi chiedo - aggiunge - quale sia la ragione di un simile accanimento contro una popolazione che ha già sofferto, e continua a patire". 

A pretendere il pagamento per intero delle tasse è l'Unione europea che, per questo, ha aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia. Secondo l'Ue la sospensione di "tributi e contributi fino al dicembre 2011", con pagamenti ripresi  "dal gennaio 2012 con il versamento del 40% del dovuto in 120 rate" è "un aiuto di Stato", mai notificato dai governi italiani all'Ue e per questo "illegale". Per ciò la Presidenza del Consiglio dei ministri ha incaricato  un  commissario straordinario, Margherita Maria Calabrò, direttore dell’Agenzia delle entrate in Abruzzo, di avviare l'iter per  riavere gli sgravi concessi. E così, da alcune settimane, a L'Aquila e dintorni, fioccano intimazioni di pagamento. C'è chi, aprendo le cartelle, si è sentito anche male ed è finito in ospedale.

"Chiedo un intervento del presidente della Repubblica sulla la questione del terremoto e la vergogna dell'Ue che si permette di impedirci di aiutare le imprese di territori gravati dal terremoti - tuona Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia -. L'Unione europea ha detto al governo italiano che gli incentivi per le imprese sono aiuti di Stato e vanno restituiti al 100% perché fuori legge. Per me - evidenzia - è vergognosa un'Europa così cieca, sorda e muta per non dire cattiva. Questo significa aver scelto di uccidere l'Aquila - denuncia Meloni -; significa impedire di ricostruire e noi non lo permetteremo all'Europa". Un dossier sarà consegnato nei prossimi giorni al capo dello Stato, Sergio Mattarella, da Fdi, a margine delle consultazioni. Fratelli d'Italia, oggi, ha tenuto una conferenza stampa durante la quale sono stati illustrati i contenuti di una proposta di legge quadro che mira a semplificare, omogeneizzare e uniformare le norme che incidono sui processi di ricostruzione delle aree colpite da terremoti e calamità naturali.

Si tratta "del colpo di grazia all'Aquila, ai centri del cratere sismico e all'economia di un intero territorio, fatta di operatori ed artigiani che, messi in ginocchio dal terremoto, si sono rimboccati le maniche e stanno provando in ogni modo a reagire", intervengono il direttore ed il vicedirettore di Confartigianato Chieti e L'Aquila, Daniele Giangiulli e Pierluigi Arduini -. Il terremoto non ha solo provocato morte e distruzione, ma ha anche disintegrato totalmente il tessuto economico - osservano -. Gli artigiani e gli imprenditori, da subito, si sono fatti coraggio ed hanno fatto di tutto per provare a reagire. Questo provvedimento, però, rende vano ogni sforzo". "Iniziativa iniqua e ingiustificata, che va a cozzare, tra l'altro, con una legge dello Stato ancora in vigore e che mette a rischio migliaia di imprese aquilane e teramane, soprattutto piccoli artigiani", sottolineano il direttore della Cna dell'Aquila, Agostino Del Re, e  quello della Cna di Teramo, Gloriano Lanciotti. 

Vicenda per cui L'Aquila è sul piede di guerra. Il 16 aprile ci sarà una manifestazione di protesta "ed è - evidenzia Biondi - solo l'inizio di una mobilitazione che ci vedrà impegnati in tutte le sedi e modi possibili, in modo trasversale e senza barriere partitiche. Una terra che ha già sofferto come la nostra non può permettersi di perdere neanche un euro, neanche un posto di lavoro. Chi vuole la morte dell'Aquila non sa che qui siamo abituati a lottare per i nostri diritti e lunedì ne avrà una prima dimostrazione". 11 aprile 2018

Serena Giannico

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