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La commissione Grandi rischi fa quello che non ha fatto nel 2009 per L'Aquila: ora mette in allerta. Gli scienziati guidati da Sergio Bertolucci (un fisico delle particelle, non un esperto di terremoti) dopo una riunione hanno confermato che la sequenza sismica innescata dalla scossa del 24 agosto, con epicentro tra Accumoli ed Amatrice, nel Lazio; che ormai da sette mesi si accanisce sull'Appennino centrale, e che il 18 gennaio ha generato altre forti scosse con epicentro Montereale, Capitignano e Campotosto, nell'Aquilano, è tutt'altro che esaurita. I luoghi, la frequenza e l'intensità delle scosse sembrano ricalcare il comportamento del grande terremoto del 1703, che nel gennaio di quell'anno rase al suolo prima Amatrice e Montereale e il 2 febbraio cancellò dalla carta geografica l'Aquila (6mila morti).

La forza che si potrebbe sprigionare viene misurata dagli esperti della Grandi rischi tra 6.0 e 7.0 di magnitudo. E c'è di più: attenzione, dicono gli scienziati, alla sicurezza dei grandi invasi d'acqua, come la diga di Campotosto, parlando addirittura di un possibile 'effetto Vajont'. 

"Nella zona di Campotosto, epicentro del sisma, c'è il secondo bacino più grande d'Europa con tre dighe, una delle quali su una faglia che si è parzialmente riattivata e ci possono essere movimenti importanti di suolo che cascano nel lago". Per dirla semplice è 'l'effetto Vajont', ha detto Bertolucci, che ha aggiunto: "Se si avverte un aumento del rischio, bisogna immediatamente renderlo trasparente alle autorità e alla popolazione".
"Sarebbe - ha aggiunto l'esperto - pericolosissimo abbassare la guardia, soprattutto per scuole, ospedali e, appunto, le dighe". Bertolucci ha spiegato che quanto al rischio legato all'eventuale caduta di materiali nel lago in caso di terremoto, "non si configura la possibilità di avere onde che possano superare i dieci metri". 

Enel ribadisce che la diga di Campotosto è sicura. Il buono stato delle opere "è confermato da tutti i controlli previsti eseguiti da Enel in questi giorni, compreso il volo con elicottero effettuato nella giornata di venerdì. Il volume attualmente invasato è di circa il 40%, quindi molto basso". Alla luce della difficile situazione idrogeologica di questi giorni "si è comunque deciso, come misura cautelare, estrema, di procedere ad una ulteriore progressiva riduzione del bacino". Le necessarie autorizzazioni alla riduzione "sono già state chieste alle competenti autorità e le operazioni si stanno svolgendo sotto lo stretto controllo dei tecnici di Enel, già presenti in zona e le operazioni si stanno svolgendo sotto lo stretto controllo dei tecnici di Enel, già presenti in zona". 

Il gestore ricorda che "dopo il sisma del 2009 sono stati effettuati studi e approfondimenti di analisi per determinare l'ubicazione della faglia presente nell'area, che hanno escluso che questa interessi le fondazioni della diga. Inoltre sono state effettuate verifiche sulla resistenza al sisma delle dighe, eseguite con il supporto di esperti di altissima specializzazione. I risultati hanno evidenziato la sicurezza delle dighe anche in queste condizioni". Enel ricorda poi che "a valle di ogni sisma avente magnitudo maggiore di 4 della scala Richter vengono effettuati controlli sulle dighe secondo le modalità stabilite dalla Direzione Dighe del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Autorità Nazionale preposta alla sicurezza delle grandi Dighe, con la quale i tecnici della società sono in costante contatto".

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Deliro, ha convocato per domani pomeriggio una riunione sulle Grandi dighe delle regioni del Centro Italia colpite dai recenti eventi. Il ministero esercita, infatti, un'azione di vigilanza tramite la Direzione generale specifica. All'incontro parteciperanno la Protezione civile, il Consiglio superiore dei lavori pubblici, le Regioni coinvolte e i gestori che hanno la responsabilità dei controlli. 

Tutt'altro atteggiamento, quindi, da parte della Grandi rischi rispetto a L'Aquila, quando, a una settimana dal sisma, Bernardo De Bernardinis, allora presidente della commissione, invitò i cittadini dell'Aquila a tracannare un buon bicchiere di Montepulciano d'Abruzzo e infilarsi sotto le coperte.

Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, su quanto sta accadendo ha scritto una lettera al presidente del Consiglio, al capo della Protezione civile e ad altre cariche dello Stato: "Presa visione attraverso un comunicato dell'Ansa di un sunto del verbale della Commissione grandi rischi". Cialente non è stato invitato, ma neppure informato a posteriori dell'esito della riunione. E aggiunge:  "Chiedo e attendo indicazioni dal sistema della Protezione civile nazionale e regionale". Mentre il senatore Stefania Pezzopane, sull'allerta Vajont rispetto al lago di Campotosto, che pare esagerata e che in parte è stata ammorbidita, in parte smentita dalle autorità, annuncia un'interrogazione parlamentare. 22 gennaio 2017


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