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I terremoti del 26 e del 30 ottobre scorsi hanno deformato un'area di circa 1.100 chilometri quadrati. Una parte di territorio amplissima che si evince dalla lunghezza della faglia, oltre 50 chilometri, e dalla sua profondità, 10-15 chilometri. L'area di Norcia, in questa situazione, si è spostata di 30 centimetri verso ovest, mentre quella di Montegallo si è mossa di circa 40 centimetri verso est. A rivelarlo sono le immagini inviate a terra dai satelliti Cosmo SkyMed e Sentinel 1. 
Antonio Piersanti, sismologo dell'Ingv, riferisce di "una zona di massima deformazione, pari a 130 chilometri quadrati, intorno all'epicentro". E' lì che il terreno si è abbassato di oltre 70 centimetri. Dal satellite la deformazione è visibile per 600 chilometri quadrati, anche se l'analisi delle immagini radar dei sensori, analizzati da Ingv e Cnr-Inea, è resa difficoltosa soprattutto nelle aree a più folta vegetazione. All'evento sismico del 30 ottobre ne sono seguiti oltre 1.600 negli ultimi giorni. Fino a questa mattina, erano circa 270 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4 e 19 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 localizzati dalla Rete sismica nazionale dell'Ingv. 

Questa mattina, intorno alle 11.30, una lieve scossa, di Magnitudo 2.2., è stata localizzata nella zona di Teramo dalla Sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma, con coordinate geografiche (lat, lon) 42.79, 13.49 ad una profondità di 19 km. I comuni più prossimi all’epicentro sono Valle Castellana (6 Km), Rocca Santa Maria (12 km), Civitella del Tronto (15 Km), Campli (18 Km).

Il Palazzo della Sanità a Teramo, in piazza Martiri Pennesi, dove ha sede la sezione teramana dell'Arta (agenzia regionale tutela dell'ambiente) è stato evacuato dai vigili del fuoco a seguito di una segnalazione dei dipendenti. Il personale è stato invitato a lasciare il proprio posto di lavoro e ad uscire per motivi di sicurezza, per permettere ai vigili del fuoco di effettuare una approfondita verifica dei locali di tre piani del grosso palazzo a ridosso della centralissima piazza Martiri. A quanto si è appreso, oltre a numerose tracce di intonaco e calcinacci disseminati sui pianerottoli e negli uffici, ci sarebbero anche lesioni vistose, ma non si sa quanto importanti, ai pilastri. In queste ore, dopo la relazione dei vigili del fuoco, i responsabili del servizio ambientale, di concerto con la Regione Abruzzo, dovranno decidere se trasferire altrove personale e attività.
"C'è un'errata percezione dei danni che Teramo, città capoluogo, ha avuto con questo terremoto: noi siamo soli a fronteggiare con i vigili del fuoco qualcosa come oltre 1.000 richieste di verifiche e sopralluoghi. Deve essere ben chiaro che in Abruzzo, il terremoto c'è stato soprattutto a Teramo e provincia". Ad affermarlo il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, che ha bisogno, dice, del sostegno tecnico per le verifiche nelle abitazioni, a centinaia interessate da lesioni più o meno gravi, che però hanno provocato un brusco innalzamento del numero degli sfollati nel capoluogo e nelle frazioni. Il primo cittadino di Teramo riferisce della telefonata del collega aquilano Cialente che gli ha offerto 50 appartamenti del Progetto Case per ospitare 50 famiglie sfollate. Circa 470 gli sfollati complessivamente a Teramo.

A Montorio al Vomano tutti i plessi scolastici di ogni ordine e grado (compreso l’asilo nido ‘Nonna Papera’ e scuola dell’infanzia paritaria ‘San Gabriele’), presenti nel territorio comunale,  rimarranno chiusi fino al prossimo 5 novembre. Lo ha deciso e lo comunica il Comune attraverso un’ordinanza.

In Abruzzo c'è poi il ponte Capograssi di Sulmona chiuso al traffico e alla sosta. Qui i vigili del fuoco hanno accertato uno spostamento dei giunti strutturali del ponte, probabile conseguenza della scossa di terremoto dello scorso 30 ottobre. "E' stato transennato per inibire il traffico veicolare e consentire ai tecnici di effettuare un sopralluogo, a vista", spiega il sindaco Annamaria Casini. Nei prossimi giorni saranno prese decisioni relative all'utilizzo, con interessamento della Protezione civile regionale per "effettuare controlli specialistici sull'infrastruttura. All'esito delle suddette verifiche verrà data tempestiva comunicazione sulle decisioni adottate".

A Pescara sopralluogo in una palazzina Ater di via Lago di Borgiano, abitata da 28 famiglie - 130 persone - dopo le richieste di alcuni condomini e dopo controlli effettuati dai vigili del fuoco che hanno transennato alcune zone esterne. Sul posto tecnici e l'amministratore unico dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale (Ater), Virgilio Basile. Da domenica scorsa alcuni residenti dormono in auto, preoccupati per distacchi di intonaco, crepe e scricchiolii che alcuni dicono di sentire da tempo, anche prima delle ultime scosse di terremoto.

A fornire il quadro generale delle segnalazioni in Abruzzo dopo il sisma del 30 ottobre è il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, che sul suo profilo Facebook ha postato lo schema della situazione. In particolare:
- 520 persone sono in aree di accoglienza-tende-tensostrutture; 
- 2184 presso palazzetti dello sport, sale polivalenti, altre strutture pubbliche;
- 40 presso Map; 
- 53 presso strutture private; 
- 38 presso autonoma sistemazione; 
- 128 in strutture ricettive o alberghiere; 
- 419 altro.

"Abbiamo rilevato particolarmente colpiti i comuni del Teramano e i Comuni più a Nord della provincia aquilana e registrato segnalazioni di danni anche nelle altre province. Numerose ordinanze di inagibilità per gli edifici di culto", afferma D'Alfonso. I Comuni che allo stato sono oggetto di segnalazioni di crolli, danni e lesioni risultano:

- PROVINCIA DI TERAMO: Ancarano, Arsita, Atri, Basciano, Bellante, Bisenti, Campli,Canzano, Castellalto, Castelli, Castiglione M.R., Castilenti, Cellino, Cermignano, Civitella del Tronto, Colledara, Colonnella, Corropoli, Cortino, Crognaleto, Isola del Gran Sasso, Martinsicuro, Montefino, Montorio al Vomano, Morro d'Oro, Nereto, Notaresco, Teramo, Torricella Sicura, Penna Sant'Andrea, Pietracamela, Pineto, Rocca Santa Maria, Roseto, Sant'Omero, Sant'Egidio, Tossicia, Torano Nuovo, Valle Castellana.
 
- PROVINCIA DELL'AQUILA: Campotosto, Capitignano, L'Aquila, Montereale, Ofena, Sulmona.
 
 - PROVINCIA DI PESCARA: Pescara, Città Sant'angelo, Civitaquana, Carpineto della Nora, Cugnoli, Torre de' Passeri, Castiglione a Casauria, Moscufo, Farindola, Catignano.
 
 - PROVINCIA DI CHIETI: Chieti, Bucchianico, Vacri.

 "I dati - sottolinea D'Alfonso - sono in continua evoluzione e rappresentano un'analisi derivante dalle informazioni analizzate a disposizione della Sala operativa regionale, del Comando regionale dell'Arma dei carabinieri, dei Vigili del fuoco e dalla Provincia di Teramo. La Protezione civile regionale è al lavoro per razionalizzare e rendere ulteriormente completi i dati che interessano la consistenza delle conseguenze del sisma del 30 ottobre sui beni privati e pubblici della nostra regione". 02 novembre 2016

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