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Pescara - “La macchina dei soccorsi in Abruzzo ha funzionato. Mi pare ci sia stata una perfetta adesione alle richieste di aiuto e di soccorso. C’è una capacità ormai in Abruzzo da parte delle autorità comunali, delle organizzazioni di volontariato e della macchina regionale e centrale di Protezione civile di rispondere ad una emergenza”. Lo ha detto il presidente della Regione Luciano D’Alfonso questa mattina a Pescara, al termine della riunione di Protezione Civile per la verifica dei danni subiti in Abruzzo per il terremoto, da consegnare poi al Governo. "Abbiamo reagito - ha sottolineato - sia dislocando posti letto e materassi per la necessità del momento, ma anche stipulando convenzioni con alberghi e strutture per coloro i quali volevano una collocazione più confortevole. Noi incentiviamo questo tipo di ricovero alberghiero perché presenta le caratteristiche della massima sicurezza". D’Alfonso si è poi soffermato sulla situazione attuale dopo le ultime violenti e drammatiche scosse. 

"Alle 14 - ha spiegato il governatore - sarò a Largo Chigi e poi dopo la riunione con i presidenti di Regione, con il commissario Vasco Errani e con il capo Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio incontrerò il presidente del Consiglio Renzi. Per quell’ora voglio avere una fotografia aderente alla realtà dei danni subiti, dei crolli e delle lesioni, in tutti i comuni interessati che sono purtroppo diversi. Abbiamo da ieri cominciato a raccogliere tutte le segnalazioni per iniziare a razionalizzare questo quadro che mi permetterà oggi di rappresentare al Consiglio dei Ministri e al presidente Renzi la situazione dell’Abruzzo, sul piano del patrimonio privato abitativo, del patrimonio pubblico, infrastrutturale e di quello religioso. Rappresenterò anche il numero degli sfollati e di quelli che hanno dovuto trovare una soluzione di emergenza dopo un terremoto così spaventoso, e permettermi di esprimere la mia solidarietà nei confronti delle regioni Marche e Umbria, ed esprimo riconoscimento nei confronti dei comuni abruzzesi che hanno saputo reagire, nonostante la differenza di intensità del danno. Quello che voglio rendere certo - ha aggiunto D'Alfonso - è che ci sarà copertura finanziaria e normativa per ogni danno che si è verificato. Sia per il patrimonio abitativo privato che quello pubblico, che religioso. Oggi farò una disamina molto puntuale e continueremo a seguire e monitorare quello che accade nei diversi territori".

"I numeri degli sfollati non sono ancora quantificabili con certezza - ha proseguito D’Alfonso – ma quello che è certo è che il quadro è sotto controllo, anche se occorrerà almeno tutta la giornata di oggi per avere i numeri definitivi sulla consistenza della condizione degli sfollati". 

"Sulla viabilità e le strutture - ha affermato – avevo preteso qualche giorno prima del sisma di ieri di parlare con il vertice del Mit e Sorveglianza Dighe e l’ingegner Cinelli si è subito attivato con i proprietari delle dighe e degli invasi abruzzesi, attivando il protocollo di emergenza. Noi abbiamo la certificazione di normalità sugli invasi di Bomba e Casoli, siamo in attesa per Chiauci anche se non è dell’Abruzzo e siamo anche abbastanza tranquilli per la condizione di Campotosto e siamo in attesa per quanto riguarda Penne". 

"Per il patrimonio viario delle strade abruzzesi sotto l’Anas e per i tratti autostradali - ha detto - non ci sono stati danni salvo una problematica che riguarda il Viadotto Sorgente nel Comune di Popoli. Su questo viadotto c’è stato un dislivello di cinque centimetri, ma che non ha messo a rischio la percorribilità. Un dislivello oggetto del pronto intervento delle squadre di Autostrada dei Parchi”. Sullo stato delle scuole abruzzesi il presidente D’Alfonso ha evidenziato che "c’è una verifica in queste ore ad opera delle autorità comunali considerando che c’era stata già una verifica prima della scossa tellurica di ieri. Le verifiche si stanno dunque ripetendo, considerando che noi abbiamo due livelli di accertamento: l’agibilità e la resistenza sismica. Per l’agibilità io non prevedo difficoltà, per la resistenza sismica è il grande tema dell’Appennino e per quanto riguarda questo aspetto siamo in attesa della norma e dei finanziamenti della Legge Finanziaria che ci impone dieci anni di investimenti perché parliamo di circa 80 miliardi di euro di investimenti". 31 ottobre 2016


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