Da oltre cinque anni lei accudiva il pensionato, un ex dipendente del comune di Carsoli, rimasto invalido a seguito di incidente. L'uomo, secondo l'ipotesi accusatoria ricostruita dal sostituto procuratore di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, avrebbe portato la donna nell'abitazione dove lavorava e in seguito ad un bisticcio le avrebbe afferrato la testa sbattendogliela ripetutamente contro il muro, causandone il decesso. La vittima era stata ritrovata alla base delle scale e all'inizio si era pensato che fosse scivolata dalla gradinata, in un brutto incidente domestico. Trasferita all'ospedale morì due giorni dopo. Però l'anatomopatologo Cristian D'Ovidio, che ha effettuato rilievi, ha riscontrato un'altezza delle macchie di sangue sulla parete incompatibili con la caduta, che non sarebbe mai avvenuta.
"C'è stata solidarietà e collaborazione da parte dei conoscenti della donna che si sono recati spontaneamente alla stazione dei carabinieri di Carsoli per raccontare quello di cui erano a conoscenza", ha spiegato il pm che ha aggiunto dettagli sulla sanguinosa vicenda. Prima di rientrare nell'abitazione dove è avvenuto il delitto, i due avrebbero avuto un lieve incidente d'auto in cui non sono rimasti feriti. Tuttavia sull'airbag della macchina guidata dall'uomo sono state ritrovate tracce di sangue riconducibili alla sua compagna. L'uomo le avrebbe sbadatamente lasciate dopo l'aggressione, mentre abbandonava il luogo dell'omicidio. 10 febbraio 2018
Nella foto l'arresto dell'uomo. Foto Ansa.it
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