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Lanciano (Ch) - Resta in carcere il profugo ghanese protagonista a Fossacesia (Ch), lo scorso 30 settembre, di un parapiglia con le forze dell'ordine sfociato in una sparatoria. Isaac Jaw Tabiri, 28 anni, è stato interrogato, questa mattina, alle 9, in carcere a Lanciano, dov'è stato trasferito qualche giorno fa, dopo essere stato dimesso dall'ospedale di Chieti. Il giovane, difeso dall'avvocato Luigi Petragnani, del foro di Lanciano, è in cella per tentato omicidio, danneggiamento, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni personali. Una raffica di accuse. L'immigrato è stato ascoltato dal gip Massimo Canosa. "Ha risposto... - spiega il suo legale - ma ha anche vaneggiato. Niente di concreto, è stato difficile comunicare con lui, anche per via della lingua. Un inglese stentato non ci è stato d'aiuto per capirlo. Riproverò nei prossimi giorni". Di certo c'è che il giudice ha convalidato l'arresto e che Isaac ha chiesto di poter avere la Bibbia. Più di una volta.

Tutto è cominciato la mattina dell'ultimo giorno di settembre. Lui, dopo una lite nel centro d'accoglienza "Camping Sangro" a Torino di Sangro (Ch), nel quale è ospite, è uscito e si è recato sulla statale 16. Aveva con sé diversi coltelli: questo risulta dalle relazioni delle forze dell'ordine. Così alcuni passanti, preoccupati, anche perché camminava al centro della strada, hanno avvisato i carabinieri. Quando i militari sono giunti sul posto è stato il far west. L'extracomunitario, già confuso, non si è fermato all'alt. E' fuggito, lungo una stradina che si trova a ridosso della nuova stazione ferroviaria di Fossacesia. E' scattato l'inseguimento. I carabinieri hanno chiamato in rinforzo i vigili urbani di Fossacesia, subito arrivati. La situazione è precipitata. Il ghanese ha afferrato un sasso e l'ha scagliato sulle auto dei carabinieri, danneggiandole. In mano aveva un coltello. Un maresciallo dei carabinieri - stando sempre a quanto riportato dalle forze dell'ordine - ha tentato di disarmarlo. Mentre l'altro tentava di sferrare un fendente. Per ciò il maresciallo, aggredito, ha estratto la pistola che sarebbe scivolata a terra e che è stata raccolta dall'africano, che avrebbe tentato, inutilmente, di usarla. Il maresciallo ha riafferrato l'arma e ha esploso due colpi verso l'extracomunitario: uno l'ha raggiunto alla gamba destra, appena sotto l'inguine, rischiando anche di ammazzarlo; l'altro proiettile è rimbalzato su un'automobile di servizio e ha attinto, di striscio, al collo il comandante della polizia municipale di Fossacesia, il maggiore Fiorenzo Laudadio. Questa la ricostruzione al momento più accreditata. 

"E' stata sfiorata la tragedia", commenta Petragnani. Durante quei concitati momenti il giovane, in preda a crisi mistiche, che pare lo accompagnino da un po', avrebbe anche gridato "Allah". Mentre oggi ha insistito nel volere una Bibbia. Il giovane, per la ferita riportata, viene assistito dalle strutture sanitarie del carcere e, aiutato da un tutore, già cammina agevolmente. Mentre il comandante dei vigili urbani è stato dimesso dall'ospedale di Lanciano ed è tornato a casa. 03 ottobre 2016

Serena Giannico
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