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Lanciano (Ch) - “Sicurezza delle scuole, crolli di capannoni agricoli, frane e smottamenti. Stiamo facendo i conti dei danni causati dal maltempo e non possiamo occuparci dell'arrivo dei migranti”. Così Tiziana Magnacca, sindaco di San Salvo (Ch), in una conferenza stampa a Lanciano, illustra le motivazioni che hanno portato 10 sindaci della zona sud dell'Abruzzo a non partecipare alle riunioni convocate dal prefetto di Chieti, Antonio Corona, per gestire l'arrivo dei richiedenti asilo. Con lei anche i sindaci di Gamberale, Maurizio Bucci; Casalanguida, Luca Conti; Orsogna, Fabrizio Montepara; Paglieta, Nicola Scaricaciottoli; Villalfonsina, Mimmo Budano; Borrello, Antonio Di Nunzio; Roio Del Sangro, Sabatino Ramondelli; Perano, Gianni Bellisario e Felice Novello di Montazzoli. 

“Il governo centrale –  dice Magnacca – non può pensare all'arrivo dei migranti, visto che in questo momento stiamo fronteggiando l'emergenza maltempo con tutti i danni che ne sono seguiti. Noi sindaci abbiamo responsabilità notevoli, sia sulla riapertura delle scuole che degli ospedali, solo per fare due esempi. Inoltre quando facciamo richiesta di fondi dobbiamo sempre aspettare, senza contare tutti i vincoli di bilancio che stanno danneggiando le amministrazioni comunali”. 

La sindaca di San Salvo punta l'indice anche contro la sede abruzzese dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci): "Al posto di fare ciò che le compete, ovvero essere dalla parte dei Comuni, l'Anci sembra essere diventata il paravento del Governo". "E – aggiunge Maurizio Bucci, primo cittadino di Gamberale – stiamo valutando la possibilità di uscire da questa associazione, nei prossimi giorni decideremo". "L'Anci – sottolinea invece Gianni Bellisario, sindaco di Perano - non può arrogarsi il diritto di decidere per oltre 8mila Comuni, peraltro senza convocarli e senza neanche calcolare quelli più piccoli che fanno parte dell'Anpci (Associazione nazionale piccoli Comuni d'Italia). Le amministrazioni locali sono state messe in ginocchio dal Governo". "Per ogni migrante – spiega la prima cittadina di San Salvo – il Governo propone al Comune 500 euro. Inoltre c'è la possibilità di turn over lavorativo: in poche parole possiamo, eventualmente, assumere un dipendente comunale. Credo che questo non può che essere definito come un sorta di baratto umano, al quale noi non vogliamo sottostare visto che l'adesione al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) è volontaria non obbligatoria e soprattutto non condizionata da ricatti. Se non accettiamo, i richiedenti asilo verranno comunque assegnati ad una struttura comunale ma gestita da privati, i centri di accoglienza. Per questo chiediamo alla Regione Abruzzo ed al Governo che la priorità deve essere data ai fondi per i danni causati dal maltempo e non all'accoglienza. Noi non dobbiamo passare per razzisti o persone cattive, semplicemente siamo amministratori che chiedono priorità per i cittadini, per poter garantire loro servizi essenziali". 

I sindaci, infine, hanno inviato una lettera al prefetto di Chieti per spiegare le ragioni per le quali non parteciperanno agli incontri fissati sull' 'accoglienza dei migranti'. "Evidentemente - affermano gli amministratori - lei ha ritenuto che la fase emergenziale, e legata al maltempo, fosse passata, ma le assicuriamo che non è così. Riteniamo essere prioritari i problemi legati alla salvaguardia del territorio e al benessere dei cittadini che ci onoriamo di rappresentare".  9 febbraio '16 

Piergiorgio Di Rocco 

Nelle foto i sindaci che hanno partecipato alla conferenza stampa e la lettera inviata al prefetto. Cliccare su immagini per ingrandire 
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