Si denuda per strada e poi violenta donna in spiaggia. Tra San Vito ed Ortona
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Ha abusato di lei che era sull'arenile approfittando del tepore della giornata. Stuprata a 68 anni da un ventenne di origine somala, che è finito dietro le sbarre. 
E' accaduto ieri mattina. L'africano, Saleban Nuur Shaieb, sono circa le 11, viene segnalato al 112 da un gruppo di commercianti della Marina di San Vito Chietino che lo vedono denudarsi e masturbarsi per strada, noncurante dei passanti. "Nei pressi del Bar Nardone - racconta un esercente - si è sceso i pantaloni e ha cominciato a toccarsi nelle parti intime. Poi si è diretto verso il mare". I carabinieri di Ortona (Ch) inviano sul posto una pattuglia del Nucleo radiomobile. All'arrivo dei militari, il giovane, che è nel nostro Paese con lo status di protezione sussidiaria e senza una fissa dimora, si è già allontanato in direzione della spiaggia Cintioni di San Vito, confinante con località Ripari Bardella nel comune di Ortona, su un tratto di costa isolato a ridosso dell'ex tracciato ferroviario, sullo sfondo dei trabocchi. Qui avvicina, aggredisce e violenta una pensionata di Ortona che, come d'abitudine, è intenta a godersi l'ultimo sole della stagione. Ha parcheggiato la macchina in strada ed è scesa in riva al mare. La malcapitata viene afferrata, la testa sbattuta a terra. Riesce per un attimo a divincolarsi dalla presa dell'aggressore, e fugge in acqua. 

Lì viene raggiunta dai militari che, avendo notato da lontano la parte finale della scena, bloccano immediatamente l'uomo. La signora, trasportata con un'ambulanza all'ospedale di Lanciano, viene visitata dai sanitari del Pronto soccorso e ricoverata per le numerose escoriazioni ed ecchimosi, nonché, soprattutto, per un trauma cranico. “Ho creduto che volesse uccidermi", dice piangendo ai medici che l’hanno in cura e che le danno una prognosi di 30 giorni. 

 Il giovane, dopo le formalità di rito, su disposizione del pm di Chieti, Giuseppe Falasca, viene arrestato e trasferito presso il carcere di Chieti. Per lui scatta anche la denuncia per atti osceni in luogo pubblico e falsa attestazione sulla sua identità, poiché fornisce alle forze dell'ordine generalità fasulle. Solo a seguito della comparazione delle sue impronte con quelle già presenti nel casellario centrale d'identità del ministero dell'Interno, i carabinieri risalgono alla vera identità del somalo, entrato clandestinamente in Italia quasi un anno fa durante uno dei numerosi sbarchi sulle coste siciliane e dal mese scorso sotto status di protezione sussidiaria.
15 novembre 2018

Serena Giannico
Foto di Andrea Franco Colacioppo. Nelle immagini la spiaggia dove è avvenuto il fatto

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