Atessa, 27 ago. ’14 – Sciopero di otto ore nel turno notturno nello stabilimento Sevel di Atessa (Ch) di domenica 31 agosto. A renderlo noto Davide Labbrozzi, segretario generale Fiom Chieti che in una nota spiega le ragioni dello sciopero: “Domenica 31 agosto la Sevel tornerà ad utilizzare lo strumento che le permette di recuperare le fermate di maggio. Lo farà senza contrattare, senza pagare di più e, soprattutto, senza che le persone coinvolte abbiano potuto esprimere la loro volontà.” “Questa condizione, è stata possibile perché le altre organizzazioni Sindacali, Fim e Uilm in testa, nell’accettare il Ccsl (contratto collettivo specifico di lavoro)e il collegato addendum, hanno cancellato la contrattazione e dato la possibilità all’azienda di gestire l’orario di lavoro e tutto quanto collegato ad esso, con la sola incombenza di dover “comunicare” le proprie scelte. Inoltre, ritenendo probabilmente complicato spiegare detta condizione alle persone interessate, le altre organizzazioni sindacali nulla hanno fatto per capire cosa effettivamente la gente pensasse.” Va ricordato che la fermata di maggio fu decisa e praticata in modo unilaterale dall’azienda, infatti lo “stop” venne effettuato in occasione delle elezioni europee in modo da non subire eventuali assenze derivanti da probabili impegni nei seggi elettorali e che comunque non erano quantificabili preventivamente. Labbrozzi continua: “Nei mesi scorsi, leggendo le bacheche sindacali, abbiamo assistito al festival dell’ipocrìsia: Fim, Uilm, Fismic e Ugl hanno sussurrato la loro contrarietà, lo hanno fatto cercando di attribuire la responsabilità ad entità sconosciute, ma noi sappiamo che la colpa è da assegnare a loro e, siccome non riteniamo utile disinformare la gente, precisiamo detto aspetto. Tra l’altro la Fiom, già nel 2010, aveva previsto cosa sarebbe accaduto con la sottoscrizione del Ccsl, infatti, avevamo spiegato che il non avere più potere contrattuale in materia di orario di lavoro avrebbe determinato una condizione di questo tipo. Detto con parole semplici: non conti più nulla, l’Azienda fa ciò che vuole.” Dopo la prima comunicazione, avvenuta a maggio, la Fiom con l’obiettivo di definire una posizione unitaria di tutte le organizzazioni sindacali, aveva chiesto la convocazione di tutta la Rsa ma nessuno ha risposto “presente” alla convocazione di un’assemblea retribuita. “Ad oggi, prosegue Labbrozzi, non possiamo che ribadire, come allora, la nostra contrarietà a questa operazione di recupero. La Fiom, di nuovo, vuole farlo fino in fondo: non ci limiteremo ad esprimerla soltanto, ma vogliamo manifestarla dichiarando uno sciopero, proprio come accadde nell’occasione precedente. Riteniamo sbagliato ignorare detta forzatura, consideriamo errato far finta di niente e non permetteremo alle altre organizzazioni sindacali di raccontare frottole alla gente che lavora e che vorrebbe essere tutelata dal sindacato.” Infine: “Pensiamo sia giusto utilizzare l’arma dello sciopero e lo faremo con l’obiettivo di ricostituire condizioni di confronto democratico su dette questioni. La lotta sindacale ha dato tanto al movimento operaio e siamo convinti che tanto continuerà a dare.” Le modalità dello sciopero sono di otto ore per il turno di notte del 31 agosto.

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