GUARDA LE FOTO
Lanciano (Ch) – 25, 6 milioni di euro (12, 8 milioni per danni patrimoniali e altrettanti per danni d'immagine), è quanto richiesto dal ministero dell’Ambiente alla Sasi (Società abruzzese per il servizio idrico integrato, con sede a Lanciano) come risarcimento danni per i 12 depuratori mal funzionanti che riversavano in mare, e nei fiumi, sostanze inquinanti. “Se il tribunale dovesse dare torto alla Sasi – spiega Fabrizio Di Stefano, deputato di Forza Italia - a mio avviso, si aprono due possibilità: o ci sarà il fallimento della società oppure il pagamento in capo ai soci che, lo ricordo, sono i comuni. Nella seconda ipotesi questi soldi andranno a finire nelle bollette degli utenti, i quali si troveranno a pagare per gli errori fatti da amministratori che io, da tempo, ho dichiarato non essere in grado di gestire in maniera chiara, attenta e trasparente, un ente pubblico”. “Fino ad ora - prosegue Di Stefano - qualcuno avrà pensato ad una mia battaglia personale ma oggi siamo qui invece a commentare la preoccupazione e la presa di posizione, quasi all'unanimità, dei sindacati, sull'ennesima tegola caduta sulla testa della Sasi”. 


I sindacati, Femca - Cisl; Filcem - Cgil e Ugl, nei giorni scorsi avevano espresso più di un dubbio sul maxi risarcimento e non solo: “I sindacati - aggiunge Di Stefano - dicono inoltre che la pianta organica non è stata concordata e che ci sono state promozioni anomale. Mi fa piacere che lo affermino loro perché anche il sottoscritto lo aveva fatto presente già qualche tempo fa. I sindacati dicono inoltre che c'è stata un'esternalizzazione delle letture dei contatori che, inevitabilmente, porterà ad un aumento dei costi visto che le persone assunte in passato per tale mansione ad oggi restano nella società. A questo va aggiunto il costo pagato per una nuova società esterna che espleterà il servizio. I sindacati esprimono fortissima preoccupazione poi su ciò che sta accadendo, e su quello che sarà, l'esito della sentenza di qualche giorno fa e che prima o poi dovrà uscire dal tribunale. Ci riferiamo, ancora una volta, alla richiesta di risarcimento danni da parte del ministero per gli impianti di depurazione che funzionano male”. 


Infine: “Una cosa è certa: è già di per se grave che un ministero faccia causa ad un ente pubblico, ma è ancor più grave che la Regione, alla luce di questo, non intervenga e non dica nulla, quando la legge regionale invece specifica il suo ruolo di controllo all'interno della gestione sugli enti che amministrano il servizio idrico integrato. E' ancor più assurdo il silenzio delle amministrazioni che hanno sostenuto, e continuano a sostenere, il Cda della Sasi e ritengo aberrante lo scenario che ci si sta aprendo davanti. Penso che ora ci sia di cosa discutere e mi aspetto risposte concrete dal centrosinistra. E stavolta rispondano dicendo la verità, non per me, ma per i cittadini”. 02 maggio ‘16 


@RIPRODUZIONE VIETATA

Condividi l'Articolo

Articoli correlati