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Lanciano (Ch) - Fare chiarezza: questo è lo scopo dell'incontro convocato ieri presso il Palazzo degli studi di Lanciano da Sasi Spa, dopo le polemiche sollevate dai giorni scorsi dal consigliere regionale Mauro Febbo e dall'onorevole Fabrizio Di Stefano, in merito al concorso per il reclutamento di personale promosso dall’azienda.

Il presidente Sasi, Gianfranco Basterebbe, interviene in prima persona per chiarire ogni dubbio, in una sala gremitissima e alla presenza dei sindaci dei Comuni soci dell'azienda di gestione idrica.
Mancano però all'appello 8 primi cittadini vicini al centro-destra, che con una nota hanno comunicato che non sarebbero stati presenti; sono i sindaci di Gamberale, Villalfonsina, Borrello, Pennadomo, San Salvo, Orsogna, Paglieta e Villa Santa Maria.

“La questione sta degenerando, al primo posto c’è l’interesse dell’azienda – esordisce Basterebbe –. Mi rammarica l’assenza di alcuni sindaci perché credo che non sia mai costruttivo sottrarsi ad un confronto, anche se si è convinti delle proprie posizioni. Rispetto la loro decisione, anche se non la condivido, perché ho sempre dato spazio al dialogo”.

L'incontro entra nel vivo e il presidente illustra a tutti il quadro generale, che ha portato a decidere di pubblicare un avviso di selezione per reclutare personale: “Nel piano approvato dall’assemblea dell’ex Ato nel 2003, è stato definito il modello organizzativo della Sasi, che prevedeva un regime organico di 165 dipendenti. Tale numero, però, non è sufficiente a coprire il fabbisogno territoriale. Attualmente – continua a spiegare – delle 148 unità presenti, 79 sono assunte direttamente con contratto a tempo indeterminato, 2 in comando e gli altri 67 risultano interinali. Questi ultimi contratti sono stati stipulati in epoche diverse, ma per lo più si riferiscono all’ultimo quinquennio e più volte sono stati oggetto di proroga. La nostra società ha promosso assieme ai sindacati un accordo aziendale in deroga al vecchio contratto collettivo Federgasacqua, che prevedeva una soglia massima di ricorso ai lavoratori interinali pari al 10% dei contratti a tempo indeterminato. Abbiamo stabilito che, fino alla data di pubblicazione del concorso avremmo avuto un nuovo tipo di contratto che prevedeva che i lavoratori con contratto a tempo determinato non avrebbe potuto superare il 30%, e non più il 10. Si parla quindi di poco più di 20 interinali e non più di 67. A gravare ancora la situazione – conclude il quadro Basterebbe – è l’aggio di somministrazione, che nel caso Sasi è di circa 500 mila euro annui. Questo significa, che a parte i normali costi di personale, l’azienda ha un ingiustificato aggravio di costo”.

I presenti ascoltano in silenzio e il presidente può illustrare la situazione più vicina al suo insediamento: “L’attuale consiglio d’amministrazione si è insediato nel maggio 2016, ereditando, quindi, una situazione fortemente compromessa. L’Ersi Abruzzo, che ha sostituito l’Ato, ha respinto con parere negativo la proroga dei contratti di somministrazione nel dicembre scorso, invitando la Sasi Spa ad un piano di reclutamento più razionale e basato sull’analisi di esigenze permanenti”. A livello pratico, si possono distinguere due fasi dal punto di vista normativo: attualmente è in vigore il decreto legislativo 175 del 2016, il cosiddetto Tusp, che prevede che le partecipate pubbliche, fino al giugno 2018, non possono accedere ad assunzioni a tempo indeterminato se non attingendo a liste di eccedenze regionali, ad oggi però non ancora pubblicate. Non viene, in più, sostanzialmente specificato un vero e proprio divieto di assunzione a tempo indeterminato.
Il decreto 175 è stato però soggetto a correzioni, che sono entrate in vigore il 26 giugno 2017. In sostanza, è stato imposto un controllo entro il 30 settembre scorso, volto ad individuare eventuali eccedenze del personale. Il tutto deve essere poi inviato alla Regione. Viene poi aggiornata la questione riguardante il divieto, che viene imposto a decorrere della pubblicazione del decreto attuativo, ad oggi non ancora avvenuta.

“Come potete ben capire – continua Basterebbe – le eccezioni normative sollevate dal consigliere regionale Febbo, non trovano alcun fondamento. La società si è dotata di un regolamento per il reclutamento ed ha provveduto alla pubblicazione di un avviso di selezione secondo i principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità. Tengo a ricordare che convocammo anche una conferenza stampa, appunto per illustrare e divulgare la notizia e, come più volte ho puntualizzato, nell’ambito del regolamento, è possibile definire le modalità e criteri di reclutamento, come il ricorso a commissioni interne o esterne, oppure a società specializzate.
Tornando al Tusp, il legislatore ha inteso porre come termine inequivocabile un termine iniziale di divieto. Questo permette di procedere ad aumentare i posti con contratto a tempo indeterminato. Per quanto riguarda i criteri di selezione – sottolinea il presidente Sasi – ritengo si sia fatta una certa confusione, che deriva proprio dal non aver letto con attenzione i criteri di accesso e dei titoli preferenziali, cui sono legati, ovviamente, punteggi maggiori nelle valutazioni. È stato necessario, inoltre, porre come caratteristica professionale, l’avere esperienze pregresse di almeno un anno continuativo in aziende di servizi, per garantire la continuità della normale attività aziendale. Essere residenti nel raggio di 50 km dalla sede di lavoro è richiesto solo all’atto dell’assunzione, ma per quei profili che devono offrire pronto intervento. Lo stesso discorso può essere fatto per il requisito legato alla patente B. Il tutto – spiega Basterebbe – è stato studiato con l’ausilio di esperti, con l’obiettivo di non trascurare alcun elemento e di non compiere errori. Non si tratta di criteri discriminanti né di una stabilizzazione, come qualcuno ha voluto insinuare, ma di una vera e propria selezione. In caso di pubblicazione del decreto attuativo – conclude il presidente – Sasi Spa valuterà immediatamente il da farsi, ricordando che il divieto diventerebbe vigente solo per le assunzioni a tempo indeterminato”.
I sindaci presenti intervengono poi in prima persona, dimostrandosi in linea con la strada intrapresa dalla società di gestione idrica. 8 novembre 2017

Diana Ficco
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