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Approvato all’unanimità il bilancio della Sasi (Società abruzzese per il servizio idrico integrato). Il voto favorevole è giunto al termine dell’assemblea dei soci svoltasi a Lanciano (Ch) presso il Palazzo degli studi. I 43 amministratori presenti in rappresentanza di altrettanti Comuni, su 76 soci complessivi, hanno dato l'ok al consuntivo. “Il bilancio si chiude con un utile di 14.698, già al netto delle imposte sul reddito di esercizio, per complessivi 417.311 euro, contro un utile dell'esercizio precedente di 99.66816”, si legge nella dettagliata relazione consegnata all'assemblea. Il presidente si è soffermato sui punti più importanti precisando prima di tutto che “l'utile d'esercizio risulta pari ad euro 14.698, dopo aver imputato le imposte di competenza per euro 434.146 e dopo aver effettuato ammortamenti per euro 3.115.467 ed accantonamenti al fondo svalutazione crediti per euro 1.720.644”. Ha parlato di programmi e progetti sottolineando che il piano approvato dal Cda procede senza intoppi. Gli investimenti effettuati nel corso del 2017 ammontano complessivamente a 7,4 milioni di euro utilizzati per le spese per manutenzioni straordinarie effettuate su beni di terzi (reti interne, fognature ed impianti di depurazione..). Per l'anno 2018 sono previsti investimenti per oltre 20 milioni di euro, destinati soprattutto al miglioramento dell'efficienza idrica fognaria. Per quanto riguarda i crediti, il valore iscritto in bilancio ammonta a 26,5 milioni rispetto ai 28,5 dell'esercizio precedente. Il presidente ha puntato l'accento sull'attenzione che si sta riservando a una questione complessa quale è il recupero crediti. "Nel corso dell'esercizio 2017, abbiamo progettato ed implementato una nuova procedura di recupero crediti in via stragiudiziale. Con quella precedente l’utente moroso riceveva un sollecito bonario dopo circa 6 mesi dalla scadenza della bolletta. Successivamente, con cadenza periodica le fatture insolute venivano raggruppate in lotti ed assegnati a circa 20 legali incaricati tramite una convenzione per la costituzione in mora. Il processo di recupero era essenzialmente esternalizzato. Attualmente, invece, abbiamo re-internalizzato – ha spiegato Basterebbe - il servizio effettuando la costituzione in mora internamente attraverso il servizio host to host di Poste Italiane e monitorando con una app lo stato dei versamenti. Abbiamo inoltre deliberato un Regolamento delle rateizzazioni ed un modello, per evitare che le richieste di dilazioni venissero gestite con arbitrio e senza riconoscimento del debito da parte dell’utente. Quindi, è possibile accedere al piano di rientro sottoscrivendo il modello e versando il 25 % dell’importo totale, mentre il restante credito può essere rateizzato in massimo 9 rate mensili. Riteniamo che questa nuova procedura possa produrre ulteriori introiti, soprattutto dal momento in cui potenzieremo le azioni di distacco delle utenze insolventi. I dati relativi alle utenze morose restano all’interno della società e sono utilizzabili da tutti gli operatori del front office e del recupero, senza dover più richiedere volta per volta le informazioni agli avvocati esterni come accadeva prima, e questo è un altro elemento positivo”. Va rimarcato che questo nuovo metodo, avviato da soli tre mesi, ha già prodotto risultati importanti, con un recupero di circa 800 mila euro. 

E non poteva il presidente non aggiornare la platea sul contenzioso - non ancora risolto - con l'Acea, riassumendo le date e i momenti più significativi dell'annosa vicenda. “In data 30 gennaio 2018, per conto dell'Acea abbiamo ricevuto la notifica di un atto di precetto dove si intimava la Sasi al pagamento di un importo pari a 7,3 milioni di euro. Attraverso i nostri legali abbiamo provveduto a depositare istanza per la sospensione degli effetti delle sentenze 117 del 2013 e 16 del 2017 emesse da TSAP. L’udienza di discussione si sarebbe dovuta tenere il giorno 11 aprile 2018. In seguito, dopo ulteriori incontri, i legali di entrambe le parti in causa, hanno convenuto di predisporre un’istanza congiunta di rinvio dell’udienza in camera di consiglio di almeno 90 giorni così da consentire ai loro assistiti di vagliare la possibilità di una definizione transattiva del contenzioso. Le trattative tutt'ora in corso, mirano a trovare una conclusione bonaria”. Basterebbe dunque confida in una soluzione non troppo pesante per la società e ha pure precisato che nel 2017  "siamo andati avanti con il nostro conto economico senza far ricorso alle banche”. Dopo quella del presidente, c'è stata la relazione positiva di Simona Fossaceca che presiede il collegio sindacale. Prima di passare alla votazione il sindaco di Vasto Francesco Menna ha confermato appoggio e sostegno all'attuale Cda, anche a nome della maggioranza dei sindaci presenti, e ha stigmatizzato con forza gli attacchi definiti strumentali “messi in atto da una parte politica solo per delegittimare il lavoro del presidente e del consiglio d'amministrazione”. Il riferimento naturalmente è andato ai pesanti interventi e alle accuse indirizzati all'avviso di selezione. Un argomento sul quale Basterebbe ha scelto di tornare per l'ennesima volta, con l'obiettivo di informare l'assemblea e di permettere anche domande e richieste di ulteriori chiarimenti. 

Ha ripercorso l'intero iter, quello legislativo e quello delle polemiche, ribadendo che tutto è stato fatto in completa trasparenza, nel pieno rispetto della normativa vigente e nell'esclusivo interesse della società. Ma al di là del bilancio e degli altri fatti, una questione resta nodale per i sindaci, soprattutto per quelli che da tempo patiscono i disagi legati a chiusure e interruzioni della fornitura idrica. “Quale situazione dovremo aspettarci questa estate?” ha chiesto senza polemica ma con sincero interesse e altrettanta sincera preoccupazione il sindaco di Altino ,Vincenzo Muratelli. Il presidente ha assicurato tutto l'impegno, ma i miracoli non si possono fare. “La prossima settimana c'è un incontro con l'Ersi e un altro a Roma, ci stiamo muovendo in tutte le direzioni per cercare di risolvere problemi che su alcuni territori si presentano puntuali ogni anno, certo 5 milioni di euro per le reti idriche non sono risolutive ma stiamo facendo il possibile con progetti che dovrebbero almeno contenere e ridurre sensibilmente le difficoltà che ancora resistono”, ha concluso Basterebbe.
04 maggio 2018

Nelle foto due momenti dell'assemblea 

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