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Lanciano 17 marzo '15 - Processo per Domenico Scutti, presidente della Sasi, società di gestione dell'Acqua. Con lui a giudizio, prima udienza il 12 ottobre, anche due consiglieri del Cda, Giuseppe Di Vito e Vincenzo Palmerio, così ha deciso il gip del Tribunale di Lanciano Francesco Marino. 
Ora i tre dovranno rispondere dell'accusa di concorso in false comunicazioni sociali per il bilancio presentato e poi approvato il 4 luglio del 2011. Secondo la Procura di Lanciano sono state omesse, nei libri contabili e nei registri, informazioni sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, per ingannare i creditori e trarne un ingiusto profitto. A finire nel mirino della magistratura c'è anche l'aumento tariffario con adeguamento Istat retroattivo dal 2008 al 2010 per quasi due milioni e mezzo di euro e la diatriba con l'Acea di Roma per sottrazione abusiva di acqua dalla condotta del fiume Verde. 


Amanda De Menna, comitato 'Acqua bene comune' di Lanciano, scrive in una nota: "Mentre i cittadini e le cittadine della Provincia di Chieti soffrono ogni estate, e non solo, una sempre più cronica mancanza d'acqua nelle case, conseguenze delle recenti perturbazioni meteo con addirittura quattro rotture in successione nel lancianese che dimostrano una volta di più, in maniera incontrovertibile, l'urgenza di porre mano alle reti idriche, i sindaci dei vari partiti hanno svolto tre assemblee Sasi, interessandosi unicamente della spartizione delle poltrone nel nuovo CdA, arrivando a riconfermare la propria fiducia in Domenico Scutti, sulla cui gestione già varie indagini della magistratura erano in corso e che adesso - dopo questo rinvio a giudizio - finirà direttamente in un'aula di tribunale. La magistratura farà il suo corso, e siamo ben consci che per la legge italiana nessuno è colpevole fino alla sentenza definitiva, ma l'attuale rotta non può proseguire. I Sindaci se ancora hanno un seppur minimo interesse al bene comune acqua e ad una sua gestione limpida, chiara e trasparente, si riuniscano immediatamente e rimuovano questo consiglio di amministrazione, su cui gli avvisi di garanzia di questi giorni pesano come macigni. Diano avvio ad un netto cambio di rotta e scelgano le migliori professionalità possibili, lontani da interessi particolari e di partito. Persone che tutelino i cittadini e le cittadine, che perseguano il rispetto dei referendum del giugno 2011 e diano compimento alla fusione Isi-Sasi eliminando anche quest'ulteriore clamorosa situazione, già ampiamente censurata dalla Regione che non è in linea con la normativa nazionale".


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