Lanciano (Ch) 19 marzo '15 - Tenta di chiarire la sua posizione in una lettera il presidente della Sasi Domenico Scutti finito sotto processo, insieme ai due consiglieri del Cda Giuseppe Di Vito e Vincenzo Palmerio, e che dovrà rispondere di concorso in false comunicazioni sociali per il bilancio presentato ed approvato il 4 luglio 2011. Secondo la Procura di Lanciano sono state omesse informazioni sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, per ingannare i creditori e trarne profitto. Al vaglio della magistratura c'è poi l'aumento del tariffario con adeguamento Istat retroattivo dal 2008 al 2010 per quasi due milioni e mezzo di euro e la diatriba con l'Acea di Roma per sottrazione abusiva di acqua dalla condotta del fiume Verde.

In merito alla questione si era espressa nei giorni scorsi Amanda De Menna, del comitato 'Acqua bene comune' di Lanciano denunciando come "I sndaci dei vari partiti hanno svolto 3 assemblee Sasi interessandosi unicamente della spartizione delle poltrone nel nuovo Cda". E così Scutti decide di rispondere, riportiamo integralmente:

"Ho scelto di non entrare in polemica soprattutto quando la polemica è strumentale ma, in questo caso, lo faccio perché lo devo a tutti i collaboratori della Sasi che hanno gestito le emergenze dovute alle alluvioni in modo esemplare lavorando anche nei giorni di festa, mettendo in atto soluzioni risolutive in tempi record. I comitati acqua bene comune sanno bene che possono continuare a chiamarsi cosi perchè grazie al lavoro di noi tutti l'acqua è ancora un bene comune. Se penso alla situzione di qualche anno fa mi sento di poter dire che abbiamo compiuto un miracolo grazie soprattutto ai sindaci che non hanno mai fatto dell'acqua un argomento politico. I fatti parlano e i conti testimoniano la correttezza di quanto è stato fatto. Siamo passati attraverso tempeste, attacchi, bugie di ogni tipo ed ora siamo un'azienda esempio. Anche le conflittualità con la Isi, da qui deriva il procedimento in essere per il quale attendiamo con animo sereno la decisione della magistratura, è oramai risolta grazie alla lungimiranza dei sindaci e dell'ultimo presidente Isi Antonucci che non smetterò mai di ringraziare. Siamo stati indagati per molteplici motivi, molti dei quali causati dal nostro atteggiamento diverso dal passato e orientato a cambiare senza indugi, e sempre assolti a testimonianza del nostro operato corretto. Bilanci certificati e spese ridotte con l'applicazione della spending review. Niente poltrone ne consulenti ne tanto meno direttori generali ed ora con i fondi concessi dalla regione per la depurazione e con altri da noi destinati a risolvere carenze idriche che riguardano alcune zone, sempre meno, possiamo guardare al futuro con orgoglio. Il dissesto idrogeologico, frane e smottamenti, non possono essere a noi attribuiti. Cosa c'entrano le reti idriche se frana una collina? I cittadini che usufruiscono del nostro servizio soffrono meno di altri: nell'ultima riunione per l'emergenza idrica non siamo stati neanche convocati per merito della nostra capacità di risoluzione! Continuiamo a lavorare e a gestire perché l'acqua resti sempre un bene comune nella trasparenza e nella legalità".

Condividi l'Articolo

Articoli correlati