Lanciano (Chieti) 20 marzo 2015 - Dopo il rinvio a giudizio del presidente Sasi Domenico Scutti, l'onorevole Fabrizio Di Stefano torna sulla vicenda e attacca: "Abbiamo appreso del rinvio a giudizio dell' ex Cda della Sasi con a capo il Presidente Scutti, accusato di presunto concorso in false comunicazioni nel bilancio 2010". 


Di Stefano spiega: "Il rinvio a giudizio deriva da una denuncia penale inoltrata dalla Isi e relativa al bilancio 2010, che i sindaci di centrodestra, nelle varie assemblee, hanno giustamente deciso di non votare. Per tale denuncia infatti i membri del CdA avevano ricevuto un avviso di garanzia, ma prima del 3 Novembre 2014, Vincenzo Antonucci, presidente della Isi, l' ha ritirata in cambio di una liquidazione, una tantum, nei confronti della Isi da parte della Sasi di 30.000 euro. Ma, poiché la denuncia era penale, nonostante il ritiro della querela, è valso il principio dell' obbligatorietà del procedimento. Successivamente Antonucci, presidente della Isi, è stato nominato commissario liquidatore della Isi; liquidazione che durerà per diversi anni. Ci potrebbero poi anche essere - ha concluso il parlamentare- aspetti da Corte dei Conti poiché, la transazione è avvenuta nonostante ci fosse in essere una sentenza". Di Stefano ha poi comunque sottolineato che al centrodestra che lui rappresenta, non interessano le vicende giudiziarie: "Lasciamo che la magistratura faccia il suo percorso. Al centrodestra interessano, invece, le questioni politiche ed economiche di questo rinvio a giudizio". 


In particolare l'aspetto economico che riguarda i cittadini, infatti: "Quello che ci preme sottolineare è che la bolletta è aumentata di circa l' 80%, passando dagli 85 centesimi all'attuale 1.55 euro per metro cubo d'acqua, ed in virtù di questa situazione, potrebbe aumentare ulteriormente". Infatti le tariffe sono stabilite dall'Ato - ovvero l'ambito territoriale ottimale, un territorio su cui sono organizzati servizi pubblici integrati, ad esempio quello idrico o quello dei rifiuti - che le stabilisce in base ai bilanci, quindi se il bilancio 2010 come sostiene la magistratura è invalido allora anche le tariffe dovranno essere adeguate e, in questo, caso aumentate.


"I sindaci di centro destra hanno avuto ragione nel non voler votare quei bilanci- conclude Di Stafano - e gli appelli fatti nei confronti degli amministratori di centro sinistra , in primis il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo ed il sindaco di Vasto Luciano La Penna, non erano provocazioni né propaganda, né tanto meno sorda opposizione, ma il tentativo di salvaguardare un bene pubblico primario. Tale sordità infatti, unitamente all'impossibilità di chiudere il prossimo bilancio senza deficit , rischia di pesare ancora di più sulla bolletta e , quindi , sui cittadini".

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