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Santa Maria Imbaro (Chieti) - Era andato a pescare, abusivamente, in una vasca per l'irrigazione del Consorzio di bonifica frentano, nel territorio di Santa Maria Imbaro, e ci è finito dentro, annegando tra le alghe, probabilmente - questa è l'ipotesi delle forze dell'ordine - dopo aver accusato un malore. E' la fine, drammatica, di un romeno di 39 anni, Marin Mugurel, residente a Santa Maria Imbaro, sposato e con 2 figli, il cui corpo è stato recuperato questa mattina, intorno alle 7. 

L'allarme era scattato ieri sera intorno alle 20.30 e mezz'ora dopo sono partite le ricerche. E' stata la moglie della vittima ad allertare il 112. "Mio marito mi ha telefonato poco fa, alle 20, dicendo che sarebbe rientrato nel giro di pochi minuti... Ma a casa non è arrivato". Sul posto subito i carabinieri della compagnia di Ortona e di Fossacesia che hanno scoperto che il romeno andava spesso, illegalmente, in quella zona, in quel grosso invaso di cemento che riceve acqua che, quando la struttura è piena, aprendo le chiuse, viene data ai campi. Ci andava percatturare carpe. Scavalcava la recinzione e si infilava dentro. La macchina dell'uomo era lì, parcheggiata all'esterno. E c'erano pure le canne da pesca con le prede ancora attaccate all'amo e le sue ciabatte che galleggiavano sull'acqua. Così sono stati fatti arrivare i vigili del fuoco di Lanciano che hanno poi chiesto l'ausilio dei sommozzatori di Ancona, che, alla luce delle fotoelettriche, hanno scandagliato la vasca. Ma solo con le prime luci del giorno il cadavere è stato recuperato dal fondo. Sull'accaduto c'è un'inchiesta della Procura di Lanciano, a cui è stata rimessa un'informativa. Sulla salma sarà eseguita l'autopsia, per capire le cause del decesso, perché - stando ad una prima ricognizione cadaverica esterna - il romeno sarebbe stato ucciso da un infarto e poi sarebbe finito in acqua. 25 agosto 2016


Foto Andrea Franco Colacioppo

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