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E' riapparsa... E' stata ritrovata a San Vito la statua il Cristo degli Abissi, la cui scomparsa dai fondali di località Vallevò di Rocca San Giovanni (Ch) era stata denunciata il 4 giugno scorso dai sub dell'associazione "Orsa Minore" di Lanciano (Ch), che si erano tuffati per le consuete operazioni di manutenzione ordinaria dell'opera bronzea dell'artista Vito Pancella. Il fatto era stato denunciato ai carabinieri di Fossacesia e alla Capitaneria di porto di Ortona, che avevano avviato indagini. Si era pensato ad un furto. Il Cristo, capolavoro d'arte, alto 73 centimetri per 15 chili di peso, era stato "inabissato" l'8 agosto 1994 ed era stato riportato alla luce il 22 luglio 2017 per essere sottoposto a interventi di pulizia dalle incrostazioni e il 5 agosto successivo era stato ricollocato in fondo al mare. 

La statua è stata scovata, a 200 metri dalla spiaggia del Lungomare di Gualdo di San Vito, non distante dal molo, da Luigi Morgione, 58 anni compiuti oggi, di Lanciano. "Stamattina - racconta - mi sono tuffato per fare pesca subacquea. Erano tra le 7.30 e le 8". Era in tenuta da sub, si è immerso in apnea. "Ad un certo punto - aggiunge - tra le acque torbide e profonde circa 3 metri e mezzo, adagiata tra piccoli scogli e sassi, ho notato del metallo. Forse perché siamo in periodo di Mondiali di calcio, ho pensato che fosse una Coppa del mondo. Ho tolto un po' di alghe e di ricci e mi sono trovato davanti la meravigliosa visione del Cristo". A quel punto è riemerso ed ha chiamato un conoscente, che era sul molo a godersi il mare, Gianfranco Masciangelo, di San Vito. "Mi ha avvertito del ritrovamento - dice Masciangelo -. Ho telefonato a carabinieri e Capitaneria per capire se potevamo recuperare la statua. Ci hanno autorizzato. Quindi abbiamo preso il moscone di salvataggio dello stabilimento balneare Esperia; l'abbiamo sollevata e riportata a riva". "Stando alla mia esperienza - riprende Morgione - l'opera è stata rubata e poi gettata da queste parti. Se fosse stata scardinata dal piedistallo e trascinata via dalle mareggiate - ma è praticamente impossibile, anche perché molto pesante -, le correnti, che girano al contrario, l'avrebbero trascinata verso sud, verso Vasto, non da queste parti". L'opera è stata presa in consegna dai carabinieri della compagnia di Ortona e portata a in caserma a Fossacesia. "Qualche notte fa - afferma il sindaco di Rocca, Gianni Di Rito - ho sognato che era stata ritrovata. Strano... E' un'emozione incredibile e indescrivibile. A parte quello materiale, per noi di Rocca l'opera ha un valore morale inestimabile. Grazie, grazie a tutti... Grazie alle forze dell'ordine e ai carabinieri che hanno anche fatto immersioni con i metal detector e grazie al sub, a Luigi... Che farò cittadino onorario di Rocca". 
"Una bella emozione - dichiara Anna Pancella, moglie dello scultore - sapere che l'opera è stata ritrovata e anche mio marito ne sarebbe felice: rubarla è stato davvero grave. Ma non è la prima volta - fa presente - che succedono fatti del genere. Una volta a Ferrara... il ladro, braccato dai carabinieri, fu costretto a lasciare sul marciapiede la statua in bronzo che aveva sottratto da una clinica. Un'altra volta a Giulianova (Te) tentarono di rubare una grafica da un convento di frati. Mio marito sorridendo, commenterebbe: 'Le mie opere vanno a ruba'". 
01 luglio 2018

Serena Giannico
Ha collaborato Andrea Franco Colacioppo


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Nelle foto, Andrea Franco Colacioppo, momenti post ritrovamento. In alto Luigi Morgione; in basso Morgione, Gianfranco Masciangelo e Miriam D'Angelo dell'Esperia
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