San Salvo (Chieti) 10 giu. '13 - "Apprendiamo solo oggi quanto accaduto circa 10 giorni fa all'interno dello stabilimento Pilkington-NSG di San Salvo: nel reparto Temperato c'è stato il cedimento di una parte del solaio, con la  conseguente caduta di  un pannello di eternit, nella zona  Forno To3 Fast Band. Vicenda, questa, di una gravità inaudita, poiché, solo per fortuna, in quel momento nessuno si è trovato a transitare. Come consuetudine, il tutto è stato messo a tacere, senza informare tempestivamente dell'accaduto il Rlssa (Rappresentante dei lavoratori sicurezza salute e ambiente) dei Cobas, pur se assente in questi giorni per infortunio". E' quanto denunciano in una nota i Cobas Abruzzo, settore lavoro privato, e i rappresentanti sindacali Cobas aziendali. "Vista la totale mancanza di informazione da parte dell'azienda - prosegue il documento - abbiamo ritenuto opportuno chiedere ad alcuni lavoratori di quell'area quanto realmente accaduto, e gli stessi ci hanno descritto un  quadro  particolarmente agghiacciante. Sebbene i lavoratori del To3 siano stati allontanati tempestivamente, le preoccupazioni maggiori, sulla probabile e potenziale dispersione della fibra killer, sono per quei lavoratori degli impianti vicini che, senza essere stati avvertiti, hanno continuato a svolgere regolarmente il loro lavoro e ad assistere increduli al "metodo" usato per le operazioni di bonifica… e sostituzione del pannello con uno di lamiera. E' sempre vivo il ricordo del disastroso incendio scoppiato nel reparto accoppiato il 27 gennaio 2007 e le coperture in eternit, presenti ancora oggi in gran parte dello stabilimento, generano forte apprensione tra i lavoratori. Né va taciuto inoltre che la bonifica dell'amianto sarebbe dovuta avvenire già da diversi anni, addirittura con la totale sostituzione dei vecchi con nuovi pannelli fotovoltaici, dato che c'è un accordo sindacale Cgil, Cisl e Uil del dicembre 2005. La legittima preoccupazione trova conferma anche alla luce dei risultati delle due sentenze "eternit" del Tribunale e della Corte di Appello di Torino (2012-2013), nonché, del "rischio zero" (basta una sola particella microscopica a causare il cancro della pleura), emerso dalla stessa Conferenza Nazionale sull'Amianto, promossa dal ministro della Salute. Rispetto a quanto accaduto, - concludono i Cobas - poiché non si tratta di un banale incidente, ci attiveremo da subito e di conseguenza, oltre ad informare gli organi preposti, chiederemo di sottoporre a controlli specifici quanti lo vorranno in merito alla pregressa ed attuale esposizione ad amianto, e ci batteremo per l'individuazione delle relative responsabilità".

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