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Quattordici giovani, quasi tutti della provincia di Pescara, sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica dell'Aquila perché ritenuti responsabili dell'incendio che da giorni sta bruciando, devastandola, un'area vasta del Parco nazionale del Gran Sasso-Laga. Rogo causato dall'uso imprudente di un barbecue. Per tutti l'accusa è di incendio colposo. E' questo il primo tassello dell'inchiesta volta ad accertare le cause e responsabilità dell'incendio scoppiato il pomeriggio del 5 agosto scorso a Campo Imperatore, a Fonte Vetica, dove la mattina si era svolta la 58esima edizione della Fiera degli ovini e che aveva richiamato oltre 20 mila presenze. Rogo che poi, a mano a mano, ha raggiunto il versante teramano e pescarese del Gran Sasso, fino a Monte Siella, a ridosso di Rigopiano e a poca distanza dal luogo del distacco della valanga che il 18 gennaio scorso provocò la tragedia dell'hotel, con 29 vittime.

Il Wwf Abruzzo, per questo disastro, ha presentato alla Procura dell'Aquila un "atto di intervento di parte offesa" firmato dal vicepresidente nazionale, Dante Caserta, nominando difensore di fiducia l'Avvocato Francesco Febbo. "Il danno che è stato causato è gravissimo: in due giorni - spiega il Wwf - sono andate distrutte praterie d'alta quota che costituiscono habitat naturali protetti a livello nazionale e internazionale. Inoltre vi è stato un danno di immagine, e quindi economico, pesantissimo: per l'ennesima volta l'Abruzzo, che si presenta come una meta turistica per italiani e stranieri, è stato su tutti i media non per la valorizzazione, ma per la distruzione del suo patrimonio naturale". "Quanto è accaduto a Campo Imperatore è la conseguenza di un approccio sbagliato al turismo - prosegue l'associazione ambientalista -, specialmente a quello nelle aree naturali protette. C'è bisogno di un ripensamento e di un cambio di rotta. A partire dagli Enti Parco, vanno trovati la forza e il coraggio di iniziare a regolamentare i flussi turistici indirizzandoli e guidandoli in modo da rappresentare un aiuto per la tutela della natura e non un problema. In tal senso appare allarmante l'intenzione, a dispetto dell'emergenza che sta vivendo l'Abruzzo intero, di consentire comunque, il 13 agosto, la Sagra della pecora nei Prati d'Angro a Villavallelonga, nel cuore del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, a ridosso degli incendi di Collelongo". Anche la Stazione ornitologica abruzzese, guidata da Augusto De Sanctis, si è detta contraria allo svolgimento della Sagra della pecora in località Prati D’Angro, nel regno dell'orso bruno marsicano e delle faggete vetuste protette dall'Unesco. L'associazione ha scritto al Pnalm, al ministero dell'Ambiente, Cta del Parco d'Abruzzo, servizio Via della Regione Abruzzo, Coordinamento regionale dei carabinieri-forestale, prefettura di L'Aquila, Comune di Villavallelonga. Nella nota inviata, si chiede di non autorizzare l’evento nell’area di Prati d’Angro, ma di spostarlo all’interno del paese, in un luogo ritenuto idoneo e rispondente a tutti i requisiti di legge. 

L'incendio di Fonte Vetica, che sembrava essere domato dopo giorni di affanno, è intanto ancora in corso a causa di vari punti che si sono riaccesi. Nei giorni scorsi complessivamente le fiamme hanno divorato circa 1.000 ettari di bosco. In questo caso, in azione i vigili del fuoco dell'Aquila con una squadra di terra, due squadre della protezione civile e numerosi volontari. Per alcuni punti, localizzati in una zona impervia, si è reso necessario l'impiego di un elicottero, ma la situazione resta difficile poiché i focolai riprendono in continuazione. Anche sulla montagna di Aragno, frazione del comune di L'Aquila, le fiamme si sono riattivate, secondo  vigili, a causa di piccoli focolai rimasti accesi e che hanno ripreso vigore. Le fiamme nei giorni scorsi hanno distrutto circa 100 ettari vegetazione tra Aragno ed Assergi. Sul posto due canadair e tre elicotteri tra vigili del fuoco, carabinieri-forestali, Protezione civile ed Esercito, oltre a numerose squadre di terra. E' stato spento, invece, il rogo partito martedì nella Marsica tra Collelongo e Trasacco (L'Aquila).

Secondo Michele Carratelli, degli usi civici di Aragno  "il primo intervento (di due giorni fa ndr) da parte di un solo  canadair c’è stato alle ore 14 e 50 ovvero dopo più di 3 ore dalle prime segnalazioni (ore 12 e 30 circa), addirittura il primo elicottero dei  vigili del fuoco è arrivato alle ore 16 e 10, dopo quasi 5 ore, quando ormai il rogo si era già ampiamente sviluppato, arrivando a poche centinaia di metri dalle abitazioni e divorando ettari di pineta, come era prevedibile data la zona impervia difficile da raggiungere con gli automezzi. Non è ammissibile – ha aggiunto - che in un territorio montano e boschivo, immersi nella natura e circondati da Parchi Nazionali, nella cosiddetta Regione Verde d’Europa e nella sua città capoluogo, non si disponga di velivoli propri per intervenire istantaneamente in simili situazioni, ma bisogna attendere i mezzi da fuori Regione! Basterebbe rendere l’aeroporto di Preturo, attualmente senza una reale funzione, operativo per simili operazioni e strategico per l’intero Centro Italia dotandolo di mezzi idonei, vista la vicinanza al bacino di Campotosto (L'Aquila) ed ai territori boschivi”. 

Il sindaco di Campotosto, Luigi Cannavicci, ha intanto firmato una ordinanza che prevede il divieto assoluto di accendere fuochi se non nei luoghi deputati, in particolare intorno al lago di Campotosto, dove sono presenti centinaia di camper e tende. La decisione è stata adottata in seguito all'emergenza incendi che sta interessando zone del parco nazionale Gran Sasso Monti della Laga, di cui fa parte il comune di Campotosto. Nell'ordinanza non c'è il divieto di campeggio "perché - sottolinea il sindaco - le norme in tal senso sono in vigore su iniziativa dal Parco". Ma su questo tema, il primo cittadino fa sapere anche di aver chiesto la massima sorveglianza da parte delle istituzioni deputate per il contrasto al campeggio abusivo che intorno al lago sembra imperare. "Non vogliamo mandare via nessuno, a noi serve il turismo, ma servono regole ed infrastrutture - spiega -oggi però siamo di fronte a turisti che per noi producono solo immondizia, lasciando in alcuni casi anche il fuoco acceso, non rappresentando quindi alcuna economia per i nostri territori considerando che vengono in vacanza portando tutto con sé. C'è qualcuno che in spazi non autorizzati, lascia il camper anche d'inverno. Gli spazi ricadono al 90 per cento su territorio provinciale dell'aquila non del Comune". In tal senso, il sindaco annuncia il Comune presto promuoverà la realizzazione di aree di sosta attrezzate per le quali sarà chiesto il pagamento di una tassa. 
13 agosto 2017

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