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"Report", programma d'inchiesta di Rai3, nella puntata di oggi, che andrà in onda alle 21.45, sbircia tra le pieghe di Confindustria."Dietro l'aquila di ‪#‎Confindustria‬ - spiega la giornalista e conduttrice Milena Gabanelli - c'è un mondo. Venti Confindustrie regionali, 84 provinciali, 130 federazioni di settore. Associate 150.000 imprese incluse tutte quelle pubbliche e pure qualche Asl, che versano ogni anno dentro le casse di Confindustria cinquecento milioni di euro di quote associative, ma è difficile capire cosa ci fa esattamente ‪Confindustria. Il bilancio non è pubblico. Ci sono i bilanci delle sedi territoriali e delle federazioni di settore, in totale 234 associazioni, ma non sono pubblici perché la legge non lo prevede... E poi chi governa Confidustria? Di questo si occuperà la trasmissione di oggi. Del fatto che "padroni si nasce". I servizi sono di Bernardo Iovene.

 E nelle scorse settimane gli inviati di "Report" hanno fatto un... giro anche in provincia di Chieti e in particolare in Val di Sangro. Sono giunti alla Honda Italia e qui hanno intervistato alcuni sindacalisti, come Nicola Manzi, della Uilm Chieti-Pescara, e Davide Labbrozzi, Fiom Chieti. L'attenzione di "Report" si è incentrata sullo scandalo Di Lorenzo-Honda. Sulla storia dell’ex supermanager Honda, Silvio Di Lorenzo (foto in basso), denunciato dalla multinazionale giapponese con l’accusa di aver creato danni e sottratto fondi per 10 milioni di euro. Di Lorenzo all'epoca degli intrallazzi era vice presidente della Honda per Italia, aveva in mano lo stabilimento di Atessa ed era ai vertici della Camera di commercio di Chieti. Dal 2006 al 2010 è stato anche presidente di Confindustria Chieti.
 
 
La Honda, in un dossier di 70 pagine, finito anche sul tavolo della Procura di Lanciano, che ha indagato Di Lorenzo per truffa, lo ha accusato di essere stato un "amministratore infedele" e di aver creato "un sistema che scredita gravemente la società all'interno dell'azienda (presso i dipendenti), all'interno del gruppo Honda (con relativi vertici), all'esterno, con riguardo tanto ai fornitori che alle banche, ai concorrenti, ai clienti e distributori e anche agli organismi ed enti collettivi del territorio di Chieti, come sindacati, Confindustria, Camera di commercio". Per anni la Honda ha dato pieni poteri a quell'uomo che, con intrighi, ha dato forniture ad aziende legate alla sua famiglia, si è aumentato gli stipendi da solo, anche ringraziandosi... (..."Grazie di cuore"); ha generato "ingiustificate e gravissime perdite alla società, che ha subito una pesantissima diminuzione delle sue capacità di fare investimenti e di creare lavoro...". Insomma l'avrebbe messa in ginocchio e quando il gruppo motociclistico nipponico ha compreso quanto accaduto, spulciando tra i conti, lo ha sbattuto fuori dall'azienda ed è uscita anche da Confindustria, perché in disaccordo con il suo incarico di presidente della Camera di Commercio, avallata invece dalla stessa Confindustria. Di Lorenzo è stato in Honda dal giugno 1982 al 2012. 03 aprile 2016



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