"L'Abruzzo nel 2013 era la Regione prima della classe a livello nazionale in termini di percentuale di finanziamenti messi a bando durante la nostra legislatura, come testimoniato sia dagli incontri svolti presso gli uffici dell'Unione Europea sia dagli articoli di stampa a livello nazionale (ilSole24ore e ItaliaOggi)". Così il consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo, si riferisce direttamente al vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale, Alberto Balducci. 

Un botta e risposta, tra i due, che va avanti da un po', sulla questione dei fondi europei. Che, con ogni evidenza, sul territorio non si riscontrano. Non si riscontrano gli investimenti e i rispettivi benefici. Nessuna traccia. E nonostante sembri una missione per pochi eletti, quella di riuscire nell' ardua impresa di portare fondi in una regione che ne necessiterebbe, ciò non impedisce di giocare al rimpallo di responsabilità. "Invitiamo il consigliere di maggioranza a studiare la storia dei fondi europei della nostra Regione prima di sottoscrivere i comunicati", risponde Febbo a Balducci che a sua volta attacca: 

"Ci vuole davvero coraggio per pontificare, come fanno i due consiglieri di Foza Italia in un settore nel quale – quando la maggioranza al governo regionale era di centrodestra e annoverava tra le sue fila i due dichiaranti – fu registrato il lassismo più totale, tanto che a fine 2015 gli uffici della Regione, nel frattempo passata al centrosinistra, dovettero lavorare anche di sabato e domenica pur di raggiungere il 100% dell'impegno dei fondi europei 2007-2013 (poi effettivamente conquistato)". 

"Balducci – incalza Febbo – dovrebbe preoccuparsi e chiedere alla sua maggioranza spiegazione di come mai a oggi, dopo due anni mezzo di governo D'Alfonso, ancora non viene inserito nel Bilancio il cofinanziamento regionale relativo alla quota Fesr che ammonta a 12 milioni di euro. Senza quella parte di cofinanziamento si tengono bloccati più di 230 milioni di euro e quindi di riflesso zero bandi per la nostra economia regionale. Pertanto – conclude Febbo – invito la maggioranza a fare una seria autocritica riconoscendo gli errori e gli orrori commessi sulla ristrutturazione forzata voluta dal suo Presidente che ha bloccato di fatto il lavoro dei Dipartimenti e creato solo confusione e disorientamento tra il personale regionale". 

19 ottobre '16

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