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L'Aquila 19 giu. '14 - "Questa Giunta deve essere il miglior prodotto dell'Abruzzo". Con queste parole il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, ha presentato questa mattina il nuovo governo regionale che sarà composto da sei assessori. I nuovi "ministri regionali" sono: Giovanni Lolli, vicepresidente, assessore esterno; Bartolomeo Donato Di Matteo, Mario Mazzocca, Silvio Paolucci, Dino Pepe e Marinella Sclocco. (Cliccare sulle foto per ingrandire)


 "Le funzioni e le materie di competenza - ha subito chiarito il presidente D'Alfonso - saranno conferite successivamente e questo perchè a partire da questa legislatura saranno sei gli assessori a fronte dei 10 della precedente. Questo significa che per ristabilire un giusto equilibrio c'e' bisogno di un processo di razionalizzazione che bisogna necessariamente portare avanti in una logica progettuale che tenga conto del programma di governo e dell'omogeneità delle competenze rispetto alle funzioni assessorili". Un punto che il presidente della Regione ha voluto chiarire anche in ragione di un generale e futuro riassetto dell'ente regionale. 


Il presidente D'Alfonso solo in una circostanza ha voluto subito indicare le deleghe e lo ha fatto per il Silvio Paolucci (Pd) "Per lui è pronto il conferimento della delega su programmazione economica, Bilancio, Risorse umane e Sanità". Su un altro aspetto politico-amministrativo è stato messo l'accento ossia sulla figura e la funzione del consigliere Camillo D'Alessandro. "Sarà il punto centrale del confronto politico e amministrativo tra la Giunta regionale e il Consiglio - ha specificato D'Alfonso -. Sarà il Sottosegretario dell'Ufficio di presidenza, il più stretto collaboratore del presidente della Regione, ma soprattutto l'elemento di raccordo politico e amministrativo sul quale convergeranno le istanze politiche non solo della maggioranza politica ma anche degli abruzzesi, a conferma di quanto per questo governo sia importante la fase di ascolto e vicinanza alla gente abruzzese." 


La presentazione della nuova Giunta regionale "è il secondo atto più importante di inizio legislatura dopo la legittimazione elettorale e democratica dei cittadini", ha spiegato il presidente Luciano D'Alfonso. "A cui segue un altro aspetto politico rilevante: la presentazione del programma di governo. Noi siamo in grado di presentare, alla seduta inaugurale di insediamento del Consiglio regionale, il nostro programma di governo da sottoporre all'esame dei consiglieri e degli abruzzesi. E' la prima volta che accade, in quell'ottica di chiarezza dei tempi e dei modi di fare politica, anche per questo il riferimento esplicito al programma di governo è contenuto nel decreto di nomina degli assessori regionali". Per i prossimi anni "ho sottoscritto un contratto con gli abruzzesi secondo il quale tutto il mio tempo sarà destinato alla funzione pubblica. E lo stesso faranno gli assessori di questa Giunta. Non ci saranno altri interessi, se non quello pubblico". Il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, ha poi voluto sottolineare il ruolo "che avranno i presidenti di commissione e il capogruppo di maggioranza, che saranno di continuo stimolo all'intera Giunta". 


Un passaggio è stato riservato alla legge elettorale. In questo senso D'Alfonso ha ribadito un concetto già anticipato nel suo discorso di insediamento: "Cambieremo al più presto questa legge elettorale e non lo faremo certo nei sei mesi precedenti la chiusura della legislatura, ma con l'attenzione politica e istituzionale che richiede il provvedimento normativo. La nostra idea - ha concluso D'Alfonso - è di creare un sistema che non generi particolarismi e renda più agevole e semplice il criterio di assegnazione dei seggi".

Il presidente Luciano D'Alfonso ha poi parlato anche della "tre giorni romana" che lo ha visto questa settimana sostenere sui tavoli istituzionali della capitale priorità funzionali per l'intero territorio regionale. Innanzitutto, in un incontro con i vertici nazionali Anas,  si è parlato del completamento della Fondovalle Sangro: "Infrastruttura indiscutibilmente di grande rilevanza, un'opera strategica per il sistema industriale della Val di Sangro e dell'intera regione”.

I 70 milioni ancora necessari – ha dichiarato il presidente - vanno individuati attraverso la legge di stabilità finanziaria. Poi la viabilità  da Amatrice a Bussi e la variante di Bazzano. Al centro di una riunione con i vertici nazionali di Trenitalia, invece, convocata per parlare di grandi emergenze, sono state messe in luce altre priorità sulle quali bisognerà intervenire: ad esempio sbloccare 350 milioni di euro fermi sul bilancio delle Ferrovie dello Stato e consentire la riduzione dei tempi di percorrenza per la Pescara-L'Aquila di 60 minuti, attraverso un diverso contratto di servizio. Poi la Pescara-Roma e, infine, l'alta velocità ferroviaria sulla dorsale adriatica. "Un Abruzzo - ha spiegato D'Alfonso - più vicino alle esigenze dei cittadini con il miglioramento delle vie di comunicazione, sanando un deficit infrastrutturale attraverso l'adeguamento delle linee ferroviarie dei pendolari e le opere stradali."

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