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Lanciano (Ch) – La Cgil scende in campo per sostenere il referendum popolare per il lavoro, di cui al momento non è stata ancora scelta una data. Il referendum che la sigla sindacale sta promuovendo dall'11 febbraio, con un ampia campagna informativa, riguarda l'abrogazione dei voucher e la responsabilità solidale negli appalti. Per farlo si può scegliere di votare 'Sì': “I due quesiti referendari sono una grande opportunità per liberare il lavoro e cambiare l'Italia – spiega Rossana Dettori, membro della segreteria nazionale Cgil – . Insieme possiamo abrogare i voucher e tutelare le lavoratrici ed i lavoratori degli appalti. Per questo chiediamo al governo Gentiloni di accelerare i tempi per scegliere la data del referendum e accorparlo alle elezioni amministrative in modo da creare un unico election day e, allo stesso tempo, evitare di sprecare i soldi pubblici”. A Lanciano una conferenza stampa per chiarire la questione. Presenti, oltre a Dettori, Davide Labbrozzi, segretaria Fiom Chieti; Germano Di Laudo, segretario Cgil Chieti; Carmine Torricella, sindacato lavoratori della comunicazione e Ada Sininberghi, Federazione lavoratori agro industria.

Per quanto riguarda i voucher, il pensiero dalla Cgil è chiaro: “Negli ultimi anni c'è stato un boom dei famosi 'ticket da mini impieghi' – spiega la Dettori – e non si è trattato di un operazione per ridurre la precarietà, ma una sostituzione che ha peggiorato la condizione dei lavoratori che vengono pagati con questa metodologia. Uno o due voucher servono a coprire un intera giornata di lavoro ed anche di più, evitando controlli. In questo modo si favorisce il pagamento in nero. La Cgil ha una proposta chiara contenuta nella Carta dei Diritti universali del Lavoro: il lavoro occasionale va normato con uno strumento di natura contrattuale che assicuri pienezza contributiva, previdenziale e assicurativa”. 

Non da meno la questione sulla responsabilità solidale sugli appalti: “Si devono abrogare le norme che limitano la responsabilità solidale – riprende la Dettori – per impedire che ci siano differenze di trattamento tra chi lavora nell'azienda committente e chi, invece, in un'azienda appaltatrice o in un'azienda in sub appalto, riaffermando il principio che chi opera nel sistema degli appalti deve vedersi garantiti gli stessi diritti e le stesse tutele. Quindi, se il referendum viene approvato, è chiamato a rispondere anche il committente per eventuali violazioni compiute dall'impresa appaltatrice nei confronti del lavoratore. Di conseguenza, l'azienda che appalta sarà tenuta ad esercitare un controllo più rigoroso su quella a cui affida un appalto”. 

In attesa della data scelta dal governo, la Cgil prosegue la sua campagna informativa. Per informarsi si può contattare la sede del Comitato per il Sì, che si trova a Roma in via di Porta Tiburtina, 36 interno 9, inviando una mail a comitatoperilsi@referendumperillavoro.it 


7 marzo '17 ©RIPRODUZIONE VIETATA

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