di Marco Tabellione


 
Torna a narrare di nuovo di Gesù, in una cornice di fantasia, Valentino Ceneri nel suo romanzo "Un El chiamato Abbà" sottotitolo "L'ultimo vangelo apocrifo" (Aracne, pagine 297, 15 euro), dopo il primo romanzo dedicato ai vangeli e alla vita di Gesù intitolato "Il maestro d'ascia". In questo nuovo libro, Ceneri, tra l'altro già docente di antropologia culturale presso la pontificia università San Tommaso di Roma, descrive un viaggio immaginario di Gesù sulle orme dei patriarchi ebrei. Un viaggio immaginario che diventa per Gesù formativo, sulle tracce della saggezza orientale. Un viaggio alla ricerca di popoli inquieti, come recita la quarta di copertina, popoli però forse più aperti alle nuove verità. Un libro che con l'aiuto della fantasia cerca di risalire al pensiero profondo e alla filosofia di Gesù. Un libro che infine immagina il messia giungere nella città che è stata fondamentale per il cristianesimo, cioè Roma; come se Ceneri avesse voluto incarnare nel personaggio di Gesù Cristo la stessa idea di liberazione dei popoli. Dando vita ad una sorta di nuovo vangelo apocrifo, Ceneri cerca dunque di offrire una metafora della rivoluzione cristiana. Trattato e presentato come un giovane qualunque, Jesuha, così lo nomina Ceneri, compie il suo viaggio alla luce di un mondo dominato da Roma. Raccontando così eventi alcuni anche inventati, Ceneri giunge ad offrire simboli della predicazione di Gesù, con l'intento di recuperare la sua dimensione umana e ideologica. Il romanzo inizia con una serie di incontri tra Jesuha e altri personaggi; Gesù è invitato tra l'altro a casa di un architetto chiamato Trimalcio, che ovviamente ricorda il celebre personaggio e la cena omonima nel romanzo del poeta latino Petronio il Satyricon. Oltre ai vangeli apocrifi, dunque, in questo romanzo Ceneri fa una grande omaggio alla storia di Roma, che emerge giustamente da protagonista essendo stata il teatro di diffusione iniziale del cristianesimo. Gesù e Roma, la rivoluzione e il potere, ecco forse il vero contenuto del romanzo. Una storia che naturalmente fa anche leva sul particolare personaggio di Jesuha, la cui grazia finisce per colpire tutti, e non potrebbe essere altrimenti. Certo, Ceneri non rinuncia ad inserire aspetti tipici della cristologia, come il miracolo delle guarigioni, tuttavia nonostante ciò, il libro rimane inevitabilmente ancorato ad un taglio laico e storico, che forse costituisce l'aspetto più interessante della pubblicazione e del lavoro dello scrittore e studioso abruzzese. 30 nov. '15

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