di Marco Tabellione


 

Una donna che lotta, cade e trova la forza di rialzarsi, diventando un monito positivo per tutti. E' il personaggio principale del romanzo di Ercole A. Giammarco "Il segreto di Lara" (Studio 64, 15 euro, 226 pagine) una figura che, come osserva lo stesso autore nella quarta di copertina, "si può odiare o amare, ma merita il rispetto riservato a chi ha saputo darci una lezione di vita". Giammarco è nato a Pacentro nel 1937, dopo aver vissuto quasi tutta la vita nelle Marche, dove si è laureato in giurisprudenza, è tornato in Abruzzo a tarda età. "Il segreto di Lara" è il suo primo romanzo, un esordio tardo, ma non privo di brio e verve. La storia di Lara viene infatti raccontata con una buona dose di energia e con un ritmo narrativo sostenuto, nonostante l'autore abbia messo a frutto anche la sua esperienza e la consapevolezza che non sempre la vita è tutta rose e fiori. E difficile è la vita di Lara, abbandonata fino da piccola in un orfanotrofio dalla giovane madre innamorata di un uomo che non è il padre della bambina. Si apre così per la piccina una vita di adozioni e di affetti non originari, che la riporteranno non solo ad abbandonare gli studi ma anche ad avviare una carriera di prostituta per alte sfere. E così da quello che era stato il suo sogno, diventare creatrice di moda e stilista, Lara si ritrova a vendere il proprio corpo, senza però eccessivi sconvolgimenti morali e con una spontaneità e leggerezza che lascia sbalorditi. Un romanzo di formazione sui generis, dunque, questo di Giammarco, che quasi alla maniera di Verga non mira a giudicare la propria protagonista, ma solo a rappresentarne realisticamente le vicissitudini, in una chiave stilistica per il resto molto lontana dall'impersonalità veristica. In effetti l'autore non rinuncia ad esporre il suo narratore, a farlo parlare direttamente, soprattutto a presentare fatti e personaggi. 


La vita di Lara, così, viene raccontata, come detto, a partire dalla sua nascita, senza le parabole in media res alle quali la letteratura contemporanea ha abituato il lettore, tanto che ormai non accade più di illustrare un personaggio, la cui presentazione viene più che altro fatta scaturire dai fatti. Non così in Ercole Giammarco che ama accompagnare il suo personaggio, curarlo, senza preoccuparsi se si tratti di un personaggio positivo o negativo. D'altra parte i passaggi più avvincenti del romanzo sono quelli conclusivi, votati ad una sorta di lieto fine, quelli in cui si descrive la capacità di Lara di riscattarsi, di riprendersi in mano il proprio destino, diventare imprenditrice, trovare un uomo che l'ama, sposarlo e infine avere anche dei bambini.

Condividi l'Articolo

Articoli correlati