Coltelli e pistola scacciacani in pugno si sono infilati nel centro di accoglienza Casa Santa dell'Annunziata, situato a Sulmona (Aq), lungo corso Ovidio. E qui, nottetempo, erano passate le 23, hanno seminato il panico. Alla fine uno degli immigrati è rimasto ferito. Autori del blitz due italiani, che hanno aperto il portone d’ingresso con una spallata; sono saliti di corsa all’ultimo piano dove alloggiano ventisette richiedenti asilo; hanno aperto le varie stanza stanze e, minacciando tutti (nessuno poteva immaginare che l'arma fosse un giocattolo), ne hanno scelti alcuni a caso, che hanno sequestrato in un bagno. Ma, ad un certo  momento, un giovane extracomunitario ha reagito, afferrando per le braccia uno degli aggressori e facendogli cadere la pistola. Il complice però gli ha sferrato una coltellata ad un fianco. Una ferita di due centimetri di profondità: niente di grave, come hanno detto i medici dell'ospedale di Sulmona. Però il raid compiuto, secondo le forze dell'ordine, è a sfondo razzista. Autori sono stati un cittadino di Sulmona e uno di origine toscana e che bazzica nella Marsica, senza fissa dimora. "Ci hanno insultato e minacciato - spiegano alcuni ospiti del centro preso di mira -, ma noi non li conosciamo quei due. Non abbiamo capito che cercassero". Da una registrazione, acquisita dalle forze dell'ordine, salta fuori che, salendo le scale, i due continuavano a ripetere di volerli "uccidere uno ad uno". "Continuavano a  ripeterci che ci avrebbero uccisi tutti e che sarebbero tornati in cento e ci avrebbero dato fuoco", riferisce Kalilou, 23 anni, del Gambia, il ragazzo accoltellato.

"Episodio disdicevole e comunque isolato, per quanto brutto. Un'aggressione improvvisa e inaspettata, per fortuna senza gravi conseguenze, messa in atto da due persone già note alle forze dell'ordine, di cui una senza fissa dimora": così il presidente dell'Asp - Casa Santa Annunziata, Armando Valeri, su quanto successo. "In questi ultimi mesi, - afferma - peraltro, si sta compiendo e realizzando con successo uno sforzo di integrazione dei nostri ospiti attraverso l'opera assidua di ben 11 professionisti da cui sono seguiti ogni giorno e si tratta di mediatori culturali, interpreti, psicologi e avvocati. Il centro di accoglienza - prosegue Valeri - è da sempre un ambiente tranquillo anche a detta dei residenti nella zona. Ci rasserena da una parte il fatto che si sia trattato di un episodio isolato, ma nello stesso tempo siamo indispettiti e indignati per l'accaduto". "Per questo motivo - aggiunge Valeri - stiamo pensando ad una probabile querela nei confronti dei due balordi che si sono introdotti abusivamente nella nostra struttura, compiendo un grave gesto di intimidazione". Il centro è stato inaugurato agli inizi del 2016 e accreditato attraverso un bando dalla Prefettura di L'Aquila per 36 ospiti. Attualmente ne sono presenti 27. 
13 giugno 2018

@RIPRODUZIONE VIETATA

Condividi l'Articolo

Articoli correlati