Il centrodestra attacca, Borrelli contrattacca. La querelle è sul San Camillo de Lellis di Atessa (Ch), appena trasformato, dalla Regione Abruzzo, in ospedale di area disagiata.

“Dalla lettura della delibera di Giunta regionale numero 15 del 17 gennaio emerge che siamo di fronte ad un mero atto di propaganda politica messo in scena dal governo D'Alfonso. Noi di Forza Italia, da sempre favorevoli al potenziamento del presidio ospedaliero di Atessa, vogliamo e pretendiamo di vedere atti, documenti e passaggi tecnici certi e certificati dal Piano sanitario regionale che non si possono ridurre a sveltine”: così, questa mattina, in conferenza stampa a Lanciano (Ch), l'onorevole Fabrizio Di Stefano, il consigliere regionale Mauro Febbo, i rappresentanti dei gruppi consiliari 'LiberAtessa' Nicola Cicchitti ed Enzo Pellegrini, e di 'Progetto Atessa' e il coordinatore cittadino di Forza Italia Atessa Gilberto Testa. "Sono evidenti e palesi - ha sottolineato Febbo - le lacune tecniche e amministrative che emergono dal documento approvato in fretta e in furia dal presidente D'Alfonso. Innanzitutto, una delibera non può scavalcare le indicazioni inserite nel Decreto commissariale. La giunta regionale dovrebbe  spiegare come viene calata questo provvedimento in favore dell'ospedale di Atessa all'interno del Decreto 79 o come viene riprogrammata l'area disagiata all'interno dell'atto aziendale dell'Asl Lanciano-Vasto-Chieti. Questi sono passaggi fondamentali sopratutto alla luce delle valutazioni e delle richieste che provengono dal Tavolo di monitoraggio attraverso il quale il Ministero verifica continuamente la situazione della sanità abruzzese".
"Inoltre - ha aggiunto Di Stefano - dalla lettura della delibera in questione si evince palesemente che l'atto è stato approvato solo da due assessori presenti con l'astensione dell'assessore Di Matteo. Infatti, Di Matteo, medico, conosce molto bene la prassi le regole ed è ben consapevole di come quest'atto approvato per Atessa non potrà essere realizzato perché in contrasto con il Piano sanitario regionale; inoltre come giustificare la scelta solo di Atessa rispetto alle altre aree svantaggiate e montane. Come mai l'assessore Paolucci era assente all'approvazione della delibera visto che era il proponente? Pertanto - ha concluso Di Stefano – siamo di fronte ad un documento vuoto".

Non è tardata ad arrivare la risposta del sindaco di Atessa, Giulio Borrelli. "Oggi - tuona - esponenti del centrodestra abruzzese sono a Guardiagrele (Ch) per chiedere la trasformazione in ospedali di area disagiata anche dei nosocomi di Casoli (Ch) e Guardiagrele, che loro stessi hanno chiuso nel 2010. Stamane gli stessi esponenti di centrodestra erano a Lanciano per sostenere che la delibera regionale che riconosce Atessa come presidio ospedaliero di area disagiata è un 'bluff elettorale'. Tra loro c’era anche qualcuno che ha votato a favore della nostra proposta nel Consiglio comunale del 6 novembre. Allora mi chiedo: se è un 'bluff' perché chiedono adesso lo stesso provvedimento per altri paesi? E ancora: se prima hanno votato la proposta, e ora ci attaccano, siamo sicuri che la propaganda non sia la loro?"

"Prima Febbo e Di Stefano – dice Borrelli - hanno insistito che la Regione dovesse assumersi le proprie responsabilità e deliberare, senza passare dal Tavolo romano di monitoraggio; ora dicono che sarà il tavolo romano a decidere tutto e a bocciare la corposa delibera che cambia gli atti programmatori ospedalieri per quanto riguarda Atessa. La procedura adottata dalla Giunta regionale è corretta, in quanto la proposta viene attivata con un atto deliberativo. Il passaggio dal regime commissariale al regime ordinario prevede che gli atti concernenti la programmazione regionale siano deliberati dalla Giunta regionale e non più dal commissario. Non vi è alcuna attività fumosa – precisa Borrelli - in quanto nel dispositivo deliberativo della Giunta regionale 15 è previsto espressamente di rimettere al vaglio del ministero della Salute e del ministero dell'Economia la proposta di riprogrammazione del presidio di Atessa ai fini della approvazione prevista dall'Accordo sottoscritto tra Regione e Governo nel 2007 con l'inizio del Piano di rientro. Così come è espressamente previsto nella delibera che l'assenso ministeriale sulla proposta comporterà l'attuazione attraverso la definizione di azioni e cronoprogrammi della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti, che potrà conseguentemente procedere ad una variazione dell'atto aziendale. Dalle interlocuzioni avute dall’assessore Paolucci con i ministeri romani, come dichiarato oggi al Centro, c’ è una condivisione di questa decisione".

"La fragile polemica sui posti letto- evidenzia Borrelli - denota una lettura superficiale della proposta tecnica in quanto non bisogna sottrarre o ridurre posti letto in altri presidi. Invitiamo a leggersi il documento di programmazione della Rete Ospedaliera, dal quale si evince che in via prudenziale la Regione Abruzzo ha programmato un numero complessivo di Unità Operative leggermente al di sotto dei tetti massimi nazionali, proprio per consentire, laddove se ne ravvisasse la necessità di avere possibilità di adeguamenti senza penalizzazioni per altre strutture sanitarie. Forza Italia - sottolinea ancora - in maniera confusa e generica parla della proposta in contrasto con il Piano sanitario regionale. Sarebbe auspicabile un uso corretto dei termini perché il Piano sanitario regionale, approvato con Leggi regionali numero 6/2007 e numero 5/2008 per quanto concerne la Rete ospedaliera, è stato più volte corretto e modificato. Se al contrario si fa riferimento al Piano di riqualificazione del Sistema sanitario regionale la correttezza della procedura adottata prevede appunto che l'atto commissariale possa essere modificato e/o integrato con atto deliberativo della Giunta regionale, previo parere dei Ministeri affiancanti. Ed è esattamente l'iter avviato. In conclusione le cose sono state fatte bene e il nostro territorio merita questo riconoscimento”.
19 gennaio 2018

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