Pescara 02 ott. '13 - Circa 50 agenti delle questure di Pescara e Chieti dall'alba hanno eseguito sette misure di custodia cautelare in carcere nei confronti dei componenti di una pericolosa banda criminale, formata da romeni e italiani, accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, estorsione, lesioni e minacce. Si tratta della fase finale di una operazione di polizia contro lo sfruttamento della prostituzione condotta dalla squadra mobile di Pescara, diretta da Pierfrancesco Muriana, con il supporto della mobile di Chieti, sotto la direzione della Procura della Repubblica del capoluogo adriatico (pm Mirvana Di Serio, gip Maria Michela Di Fine). Le indagini hanno riguardato il controllo e la spartizione del territorio di Pescara sud e della Pineta Dannunziana da parte degli sfruttatori delle "lucciole". Spesso si sono verificati aggressioni e scontri violenti finalizzati al pagamento di una sorta di "tassa di occupazione", richiesta alle prostitute non assoggettate al controllo del gruppo criminale. Le indagini sono durate più di un anno e si sono basate sia sulle dichiarazioni di alcune delle ragazze vittime degli sfruttatori, sia su numerose intercettazioni e servizi di controllo e pedinamento.

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