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Lanciano (Ch) - Ora c'è anche il ministero per i Beni e le attività culturali tra le parti civili del processo per  l'impianto fotovoltaico di Pizzoferrato (Ch), spuntato negli anni scorsi in località Piana del Mulino e denominato "Vigne e Turchi". Circa un mese fa era stato il ministero dell'Ambiente a costituirsi parte lesa, in tribunale a Lanciano (Ch), nel processo in svolgimento davanti al giudice Andrea Belli. Ancor prima il Comune di Pizzoferrato. Ora fa il suo ingresso nel procedimento penale anche l'altro dicastero. E la situazione diventa sempre più complessa. 


Gli imputati sono 7, nei guai per reati ambientali e urbanistici. Su di loro pende l'accusa di aver realizzato un parco fotovoltaico - sotto sequestro dal settembre 2014 - in una zona verde, tra il fiume Sangro e i binari dell'ex ferrovia Sangritana, sottoposta a vincoli, "di notevole interesse pubblico" e volto "alla valorizzazione turistica" e del corso d'acqua. Il tutto dopo aver distrutto, su quegli stessi luoghi, un campo polivalente, un galoppatoio e dopo aver danneggiato strutture lignee, tirati su grazie a 400mila euro di fondi europei. Il tutto dopo aver tagliato centinaia di alberi - qualcuno anche secolare - regalati poi ad una ditta privata. A realizzare le strutture la Comunità montana Sangro-Vastese che ha utilizzato denaro elargito dalla Regione Abruzzo nel 2005. Lo avrebbero fatto, stando ai riscontri del procuratore Francesco Menditto, presente anche oggi in aula, in barba a norme e autorizzazioni. La Procura, per questo, ha chiamato in causa anche la Corte dei Conti. 


Sotto processo l'ex sindaco di Pizzoferrato, Nicola Tarantini, 53 anni a settembre prossimo, che ha guidato il Comune dal 2009 al 2013; Faustino Romolo Ferrazzi, 68 anni, di Cardano al Campo (Varese), presidente della società AgriEnergie; Donato Nei, classe 1954 di Genzano di Lucania (Potenza), amministratore di AgriEnergie srl; Michele Lo Buono, del '76, di Tricarico (Matera), presidente della AgriEnergie Turchi srl; Rocco Iacovera, dell''81, di Tricarico (Matera), presidente della AgriEnergie Vigne; Francesco Piturro, del '66, di Potenza, direttore dei lavori e Dante Bucci, 47 anni, nato a Castel di Sangro e residente a Gamberale (Ch), capo ufficio tecnico del Comune di Pizzoferrato tra il 2012 e il 2013. Quest'ultimo deve rispondere di falso in atto pubblico, per aver attestato l'esistenza di autorizzazione paesaggistica e del permesso della Soprintendenza. 


 E' stato realizzato - secondo le contestazioni del pubblico ministero - un impianto fotovoltaico da 2 megawatt, ma gli imputati, "giocando" con autorizzazioni e documenti, hanno fatto risultare che ne sono due separati (Turchi che si estende su 20.654 metri quadrati e Vigne di 19.656), contigui tra di essi, e questo per evitare di sottoporre le opere alla Via regionale (Valutazione di impatto ambientale) , procedura complessa e rigida, in cui i piani sarebbero stati passati al setaccio. Il progetto - si legge in uno degli esposti arrivati alla magistratura - "è ingannevole perché fa sembrare che ci siano due impianti. Persino differenti nel nome: Vigne e Turchi e quindi sembrerebbe... in due località. Mentre gli impianti sono attaccati, infatti sono sullo stesso foglio di mappa, e le particelle catastali unite, confinanti. Tutti elementi tesi a deviare la realtà e cioè far sembrare due campi invece di uno. Ciò al fine di avere impianti da 1 megawatt e non superiori poiché in tal modo si può procedere con la Pas (Procedura Autorizzativa Semplificata) di competenza comunale".  


Questa mattina è stato ascoltato il consulente del pm, l'architetto Francesco Cotellessa che, incalzato per un'ora e mezza dalle parti, ha ribadito quanto già scritto nella lunga perizia agli atti. E cioè che quella distesa di pannelli solari è stata realizzata violando le norme. A parte "l'effetto cumulo" tra i due impianti - è stato in sostanza evidenziato - non esiste l'autorizzazione paesaggistica, non c'è stata una variante al Piano regolatore generale. Stranezze anche per quanto concerne gli usi civici. Sarebbe stato fatto tutto in fretta e in maniera raffazzonata per beneficiare degli incentivi, che stavano per scadere, del "Quarto Conto energia 2012". 
Processo rinviato al 10 ottobre per l'escussione dei testi. 16 maggio 2016



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