Pizzoferrato (Ch) - Era stato sequestrato a settembre 2014, su richiesta della Procura di Lanciano, l'impianto fotovoltaico "Vigne e Turchi" realizzato a Pizzoferrato, in località Piana del Mulino nel 2012. Un impianto, nato sotto l'amministrazione guidata dall'allora sindaco Nicola Tarantini (nella foto), sorto in una zona vincolata, eludendo un'impressionante mole di norme, ambientali e non solo. Per questo è scattata l'inchiesta della magistratura. Sette gli imputati e a finire nei guai lo stesso ex sindaco Tarantini, accusato di reati ambientali assieme ad altri responsabili e collaboratori della società che ha eseguito i lavori. 

Oggi, a distanza di più di un anno, si è svolta la prima udienza preliminare al tribunale di Lanciano, e il Comune di Pizzoferrato, guidato dal sindaco, Palmerino Fagnilli, si è costituito parte civile. La prossima udienza è prevista per il 14 dicembre. 

L'inchiesta della magistratura è andata avanti per oltre un anno e sono stati effettuati sopralluoghi e perizie, decisive, che hanno confermato i sospetti iniziali: che quelle strutture fossero spuntate in maniera irregolare, smantellando beni pubblici che non potevano essere distrutti. "Il gip - ha scritto in una nota il procuratore di Lanciano, Francesco Menditto, che ha avviato e seguito gli accertamenti - dopo avere esaminato la normativa di tutela ambientale applicabile agli impianti fotovoltaici (come interpretata  innovativamente dalla Cassazione a seguito di precedenti sequestri adottati su richiesta della Procura di Lanciano), ha ravvisato la violazione delle restrittive disposizioni relative agli impianti di maggiore dimensione, col tentativo di elusione operato attraverso il formale sdoppiamento dell'unico impianto realizzato".

Sì perché dalle carte risultavano due strutture contigue, mentre effettivamente - hanno riscontrato indagini e perizie - ne è stato realizzato uno: una "furbata" che ha permesso di scavalcare una lunga serie di procedure. Il tutto in una zona destinata ad area sportiva, su cui sorgevano impianti finanziati dal 2006 dalla Regione Abruzzo, dalla Comunità Montana e dal Comune di Pizzoferrato. Opere vincolate almeno per 10 anni, smantellate, invece, per far largo all'impianto fotovoltaico nonostante i vincoli paesaggistici ed idrogeologici sarebbero dovuti bastare ad impedirlo.


09 novembre '15

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