Pietraferrazzana (Ch) – Sono rimasti col cerino dell’accoglienza in mano. Ciro Carpineta, sindaco di Pietraferrazzana, e la sua comunità si aspettavano un segnale dagli amministratori regionali. Una presenza. Un contributo di idee. Di solidarietà. Ed invece il consiglio comunale convocato in via straordinaria ed urgente di ieri pomeriggio, per discutere dell'arrivo di immigrati in paese, è stato disertato dalla politica regionale. D'Alfono assente, assessori regionali assenti, consiglieri regionali: tutti assenti. Non  s'è presentato nessuno, sebbene invitati. Non s'è fatto vedere neppure qualche consigliere regionale eletto in Val di Sangro. 

Eppure nel borgo si grida all'emergenza. In paese sono 110 anime, con 20 minorenni (134 all'anagrafe, ma diverse case sono state acquistate da americani) ed è previsto l'arrivo di 50 migranti. Che saranno sistemati nel Park Hotel, ex tre stelle, chiuso nel 2008 perché non a norma e ora in ristrutturazione. L'allarme era scattato nella scorsa primavera, poi la Gestione Orizzonti srl, di Santa Maria di Capua Vetere, che ha chiesto di condurre la struttura, era stata esclusa, dal bando, dalla Prefettura di Chieti, sulla scia delle proteste e dei reclami dei cittadini di Pietraferrazzana. 

"Avevamo evidenziato – spiega Bianca Sora, portavoce del Comitato per la serenità e la tutela del territorio – che questa società a Termoli aveva gestito un altro albergo di cui il Nucleo antisofisticazioni dei carabinieri aveva disposto la chiusura perché teneva  africani ed asiatici in condizioni vergognose". Tolta di mezzo la società, il problema extracomunitari sembrava essere superato. Invece, grazie ai ricorsi al Tar di Pescara e Campobasso, la Gestione Orizzonti sarebbe tornata in corsa. Nell'albergo in disuso sono in atto interventi di recupero. E c'è stato anche un sopralluogo dei vigili del fuoco che hanno evidenziato carenze, criticità e inadeguatezze. 

"Una situazione incredibile – sottolineano dal Comitato, presieduto da Daniela Antonietta Di Tommaso -. Come possiamo accogliere 50 migranti, tutti maschi? Vogliamo delle famiglie invece...  E come è possibile – viene chiesto -  che una società che ha già dimostrato un'incoerenza sul sano e regolamentare svolgimento di quest'attività attività, possa rispondere ad un nuovo bando?" Ieri sulla spinosa questione riunione consiliare, snobbata da D'Alfonso e company.

Com’è la situazione il giorno dopo? "Sono rammaricato e insieme a me tutta la comunità - afferma Carpineta -. Non è venuto nessuno. Ci hanno lasciato soli".  Convocati il 7 novembre scorso nessuno si è presentato. Metterci la faccia era forse troppo. E quindi il consiglio comunale è saltato? “No, abbiamo discusso tra noi ancora una volta delle questioni che dovremmo affrontare se dovessero arrivare i migranti, come ci è stato comunicato prima dell’estate dal prefetto”. 

Quali problemi avete sollevato a riguardo? “La struttura che dovrebbe accogliere i profughi attualmente non è a norma avendo problemi documentali a livello di impianti e di autorizzazioni sanitarie. L’abbiamo fatto presente al prefetto. Non abbiamo ancora ricevuto risposta in merito. Inoltre la società che prenderebbe in gestione il Park Hotel ha prima vinto la gara, poi è stata esclusa dalla graduatoria e poi sembrerebbe riammessa dopo ricordo al Tar”. E', probabilmente, un altro giro di burocrazia all’italiana, fra gare vinte, corsi e ricorsi. "La situazione è difficile. Ma non perché siamo razzisti. Neanche a parlarne. E' che non siamo un paese in grado di ospitare 50 profughi. Abbiamo un piccolo parco giochi con annesso campetto da calcetto per bimbi. Poi 2 bar e 1 piazzetta. Che tipo di integrazione dovremmo fare?”  Lavori socialmente utili magari… "Sì ma per  10 profughi, per 50 cosa dovremmo fare? Ma dopo? Che futuro abbiamo di fronte? Li accogliamo ma poi? Certo, una decina sarebbe comprensibile. Ma 50!!!". Riconvocherete un consiglio straordinario sempre invitando amministratori regionali? "Non più. È bastato il segnale inviato. Lottiamo da soli". Se sarà invasione o integrazione lo diranno i mesi a venire… 
22 nov.’16

Alessandro Di Matteo


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