Lanciano (Chieti)  13 feb. '13 - Per sanare i debiti assolda squadra di picchiatori con l'incarico, tra l'altro, di rapinare il suo creditore. Così i carabinieri della compagnia di Lanciano, su disposizione della procura della Repubblica, hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, e due agli arresti domiciliari, nei confronti di sei uomini di Sulmona responsabili, a vario titolo, di rapina e lesioni personali aggravate. Le indagini sono scaturite dalla denuncia sporta da un commerciante di bestiame di 40 anni, residente a Palena, paesino della provincia di Chieti, che ha raccontato ai militari di essere stato aggredito, lo scorso 2 gennaio, unitamente al cugino 37enne, da 5 uomini con i quali si era incontrato per comperare bovini. L'uomo ha spiegato che, a fine dicembre, era stato contattato telefonicamente da un uomo che gli aveva proposto l'acquisto di alcuni capi di bestiame, di proprietà del padre, che l'anziano genitore doveva dismettere perché, considerata l'età, non era più in grado di accudire. Per l'acquisto i due avevano pattuito la somma di 20mila euro e l'incontro era stato fissato nei pressi di Gamberale per il 2 gennaio. All'appuntamento il commerciante di bestiame si era recato con il cugino e ad attenderli aveva trovato tre uomini che, a loro volta, li avevano invitati a seguirli in un casolare, situato poco distante, dove avrebbero potuto visionare gli animali e la relativa documentazione. In realtà, però, giunti nei pressi del fabbricato abbandonato, il commerciante ed il cugino erano stati aggrediti a bastonate dai tre uomini e da altri due sopraggiunti nel frattempo. Mentre il 40enne era riuscito a fuggire a piedi riportando ferite leggere, ad avere la peggio era stato suo cugino che era stato accerchiato dai 5 e massacrato di botte, a tal punto da riportare la frattura delle ossa nasali, un trauma cranico non commotivo, un trauma toracico ed escoriazioni varie con una prognosi di 20 giorni. Nella circostanza il 37enne era stato rapinato anche del cellulare e del portafogli dove, presumibilmente, i malviventi supponevano ci fossero i 20mila euro. Fortunatamente all'interno del portafogli vi erano solo 200 euro poiché il commerciante di bestiame avevano pensato bene di lasciare il denaro a suo padre che non si era recato con lui all'appuntamento ma sarebbe sopraggiunto solo in un secondo momento. Le verifiche dei militari hanno permesso di scoprire, in breve tempo, che il mandante della rapina era un macellaio di Sulmona di 43 anni, fortemente indebitato con il commerciante di bestiame e con altri esercenti del settore. L'uomo, infatti, aveva organizzato l'aggressione ai danni del suo creditore assoldando i 5 malviventi che avrebbero dovuto appropriarsi dei 20mila euro che lui poi, presumibilmente, avrebbe utilizzato per ripianare i suoi debiti. Questa mattina i carabinieri hanno rinchiuso in prigione Nino Di Berardinis, 43 anni, macellaio di Sulmona accusato dagli inquirenti di essere il mandante della rapina; Cristian Di Cioccio, 35 anni; Adamo D'Adamo, 43 anni; Franco Spinosa, 35 anni. Arresti domiciliari per Antonio Di Cioccio, 37 anni e Marco Spinosa, 31 anni, anche loro di Sulmona. Il titolare del fascicolo è il pm del tribunale di Lanciano Ruggiero Dicuonzo, che ha chiesto e ottenuto dal gip Massimo Canosa l'ordinanza di applicazione delle misure cautelari.

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