Francavilla (Pe) 17 settembre '14 - Un netto no da parte del Comune di Francavilla al progetto di un nuovo pozzo petrolifero Elsa a 4 miglia marine di distanza dalla costa. La trivellazione interesserebbe un tratto compreso tra Francavilla ed Ortona. Il sindaco Antonio Luciani dichiara apertamente la sua opposizione al progetto: "In continuità con la nostra ferma e decisa opposizione ad Ombrina Mare 2, contro la quale abbiamo approvato anche un documento in consiglio comunale, oltre al parere negativo espresso, insieme a tutti i Comuni costieri abruzzesi, in commissione parlamentare a Roma, ci contrapporremo con tutte le nostre forze anche a questo ennesimo 'ufo' che minaccia il nostro ecosistema e tutta l'economia del litorale abruzzese, basata essenzialmente su ricettività turistica, sostenibilità ambientale e sviluppo dell'enogastronomia tipica della nostra Regione. Il neo assessore comunale all'Ambiente, Gianluca Bellomo, docente di Diritto pubblico dell'ambiente all'università d'Annunzio di Pescara, insieme ai competenti uffici del nostro ente, sta già preparando le proprie osservazioni da presentare entro il 28 settembre per la procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) nelle quali sarà espresso parere assolutamente negativo nei confronti del Progetto Elsa".

"Ci uniremo nella battaglia contro Elsa e qualsivoglia altro progetto di trivellazione del nostro mare - sottolinea l'assessore Bellomo - insieme agli altri Comuni costieri abruzzesi, alle associazioni ambientaliste e al Forum abruzzese dei Movimenti per l'Acqua".

Una protesta che si inserisce in un filone più ampio, soprattutto alla luce degli avvenimenti degli ultimi giorni, che hanno purtroppo raccontato la morte di tre dei sette capodogli arenati sulla costa di Vasto. Da lì la certezza degli esperti che, carte alla mano, hanno dimostrato come i cetacei si siano disorientati proprio a causa delle continue trivellazioni. In merito alla questione interviene anche Legambiente:

"Troviamo fortemente contraddittorio l'atteggiamento del premier Renzi - dichiara Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo - che da una parte si fa paladino del cambiamento rompendo vecchi privilegi, equilibri e rendite di posizioni nella vita amministrativa, burocratica e politica e dall'altro dimentica di "rottamare" un'economia energetica novecentesca. Ci auguriamo che il governo esca da questo stato di confusione rispetto alla direzione da prendere per portare il Paese fuori dalla crisi e metta in atto serie politiche di crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva raccogliendo le sfide e le opportunità della sostenibilità ambientale e traghetti l'Europa, durante questo semestre di presidenza italiana, con azioni forti sulla tutela ambientale e rinascita dell'intero Adriatico."


Sul suo blog, ancora una volta, l'ambientalista Maria Rita D'Orsogna esprime tutto il suo disappunto: "Eccoci qui: è il turno di Elsa, proposto pozzo esplorativo della Petroceltic, ditta irlandese che vuole trivellare fra Ortona e Francavilla a Mare, di fronte alla Riserva Naturale Regionale di Ripari di Giobbe. Occorre allora continuare a far sentire la nostra voce forte, compatta e numerosa, anche se siamo stanchi e anche se sappiamo che Renzi e compari sono già apertamente favorevoli alle trivelle e che cercheranno di imbrogliare.  Ma il Ministero è obbligato a tenere conto di queste osservazioni, secondo vari trattati internazionali. Per cui, facciamo la nostra parte, mandiamole. Le osservazioni si possono usare poi per eventuali ricorsi come testimonianza ufficiale del nostro no. Facciamo sentire la nostra voce: è un diritto sancito dalla comunità europea tramite il trattato di Aarhus, recepito anche dall'Italia. Come sempre, siccome il problema riguarda tutta l'Italia ed è bello che siamo solidali gli uni con gli altri".

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