Pescara 03 lug. '14 - Nuova puntata della "telenovela" sulla filovia di Pescara. Eravamo rimasti alle polemiche da campagna elettorale, quando l'ormai ex sindaco, Luigi Albore Mascia, aveva prima bloccato e poi fatto riprendere i lavori per la tesatura dei cavi, beccandosi anche l'accusa di aver emanato delle ordinanze ad hoc per fare pura propaganda. 

Ora che alla guida della città c'è Marco Alessandrini, il Filò sembra viaggiare in tutt'altra direzione. Il nuovo sindaco infatti, riallacciandosi a quanto fatto da Luciano D'Alfonso, non vuole la realizzazione dell'opera, e ha scritto proprio a D'Alfonso - oggi presidente della Regione - chiedendo di arrivare a una "rivisitazione complessiva dell'opera al fine di individuare più proficue forme di investimento delle risorse ancora disponibili". Alessandrini rimarca l'esigenza di una rete di trasporto pubblico efficiente e sostenibile che attraversi tutta la città, partendo da Pescara Nord, verso l'Università, e arrivi all''aeroporto mantenendo alti standard ecologici e di servizio, ma chiede che il progetto della filovia venga accantonato. 



IL TAR HA RESPINTO I RICORSI DI WWF E RESIDENTI 
Sulla sua strada, però, il nuovo sindaco trova il Tar, che ha dichiarato inammissibili i due ricorsi presentati dal Wwf e da alcuni residenti. Nel mirino dei ricorrenti c'era la verifica di assoggettabilità a Via effettuata dalla Regione Abruzzo con il Comitato di coordinamento di valutazione di impatto ambientale. Il Tar ha evidenziato che sul piano amministrativo "la procedura appare essere ancora interlocutoria" e che "le opere tutte progettate devono completare il loro iter procedurale che indica, come passaggio, lo screening per la Via". 
I giudici amministrativi sottolineano poi che "la fascia territoriale in questione interessa le città di Pescara e Montesilvano, per un lungo tratto chilometrico, con migliaia di abitanti, mentre il ricorso è stato azionato da 16 residenti, di cui 13 di Pescara e 3 di Montesilvano, lasciando fuori gran parte degli abitanti delle due cittadinanze. Si può opinare che vi sia una generalizzata indifferenza al problema, oppure che il fatto non ha suscitato quell'allarme diffuso avvertito agli istanti". 



AVEVANO RAGIONE FIORILLI E SOSPIRI 
Con il senno di poi, si può dire che avessero ragione il consigliere regionale Lorenzo Sospiri (FI) e l'ex vicesindaco Berardino Fiorilli, che nell'aprile 2013 replicarono alle affermazioni del Comitato No Filovia-Associazione Strada-Parco, quest'ultima presieduta da Mario Sorgentone, affermando praticamente le stesse cose: "Alle 2.388 firme raccolte dal Comitato contro l'opera - scrissero in una nota congiunta - possiamo contrapporre le oltre 10mila firme raccolte dal compianto professor Glauco Torlontano, ematologo di fama mondiale, da sempre accanito sostenitore di quell'intervento, e sono le 10mila firme di quella maggioranza silenziosa della popolazione che non è abituata ad affermare le proprie ragioni organizzando picchetti o urlando. 
Ed è la maggioranza che l'amministrazione comunale oggi difende, portando avanti un progetto nel quale, se ci sono difetti, gli stessi vanno sanati a tutela dell'interesse pubblico". Fiorilli e Sospiri, definendo la filovia "un''opera pubblica strategica per il territorio", aggiunsero poi che "la filovia è concretamente l'unico mezzo di trasporto collettivo che, transitando in sede dedicata, una sede costruita non per essere un parco, quale non è, ma per ospitare il transito dei filobus, sarà realmente alternativo al transito dei mezzi privati, incentivandone l''uso da parte della popolazione". 



IL WWF NON DEMORDE E RUSSO GONGOLA 
Tutto finito qui? Nient'affatto. Secondo Loredana Di Paola, esponente del Wwf Abruzzo, c'è ancora uno spiraglio aperto: "Il ricorso - WWF e Carrozzine Determinate - è stato giudicato inammissibile sul profilo della lesività in quanto l'atto oggetto del ricorso non è un atto conclusivo. Dal provvedimento giudiziario si evince con chiarezza che le opere devono ancora completare il loro iter procedurale ed è necessario lo screening Via. Il provvedimento impugnato quindi è un mero atto procedurale che non esaurisce le valutazioni che devono essere fatte dal Comitato regionale". 
Di Paola, dunque, chiede che la Regione blocchi ugualmente i lavori. Intanto gongola il presidente della Gtm, Michele Russo, che pure nei giorni scorsi si era detto disponibile a un'interlocuzione con l'attuale amministrazione comunale - favorevole al blocco dei lavori : "Il Tar ha confermato le tesi che la Gtm ha sempre sostenuto. Nessuno degli Enti a cui è stato presentato ricorso fino ad oggi si è opposto all'intervento, per cui avanti tutta". 


Massimo Giuliano

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