Pescara - Il problema del mare è il fiume. Ne è sicuro Marco Alessandrini, sindaco di Pescara che ieri, in conferenza stampa, ha illustrato il primo resoconto del monitoraggio su fiume e mare, frutto della convenzione siglata dall'amministrazione con Arta e capitaneria di porto lo scorso 2 ottobre. Erano presenti anche il vicesindaco Enzo Del Vecchio, il vice comandante della direzione marittima, Antonio Catino, e il direttore tecnico dell'Arta, Giovanni Damiani, con la direttrice del dipartimento pescarese Emanuela Scamosci. Damiani ha confermato quanto detto da Alessandrini, ovvero che il mare è solo una conseguenza di un eventuale inquinamento del fiume: "Le analisi fatte - ha spiegato il direttore tecnico dell'Arta - ci dicono che è necessario controllare l'inquinamento microbiologico alla fonte, che può arrivare da depuratori, scarichi più o meno abusivi, o da altre presenze, come gli allevamenti, e poi agire. Il fango si muove sulla linea di costa e interessa le zone di via Balilla e quelle verso nord. I punti di prelievo ci invitano a capire cosa arriva da monte del fiume e che succede poi a Pescara. Sull'acqua marina abbiamo fatto anche l'analisi dei cloruri, indicatori del livello di prevalenza di acqua fluviale o marina sui punti di prelievo: con tale analisi siamo in grado di dire se un punto è più o meno influenzato dall'acqua di fiume. L'inquinamento non ha andamento costante e lineare: nelle rilevazioni ci troviamo di fronte un picco elevato che arriva da monte e che diminuisce lungo il fiume fino alla foce". 


I DEPURATORI E IL "POTERE" DEI FIUMI - Va poi sottolineato che i depuratori di Pescara e Fosso Cavone apportano una diminuzione del picco "perché operano sulle acque - ha puntualizzato Damiani - Il risultato non dà valori record, considerato anche che lo stato di salute dei fiumi italiani non è buono, ma i fiumi sono straordinari laboratori biologici di depurazione e quindi in minima parte assolvono a tale funzione anche quando sono malati. I controlli li facciamo: in caso di violazioni interviene la legge con le sanzioni che vengono comminate dalla Provincia, noi avvisiamo anche l'emissore perché la situazione cessi, ma il quadro è più complesso di quello che appare". In definitiva, dunque, è molto importante far sì che i fiumi mantengano il loro stato virtuoso, perché buona parte dell'equilibrio ambientale dipende da loro. Damiani ha infatti evidenziato che, nel caso di Pescara, è dal fiume che arrivano i flussi di inquinamento, i quali vengono poi arginati dalla diga foranea e trasportati via con l'aiuto delle correnti marine. Durante il campionamento straordinario del 13 ottobre, tutti i tre punti di controllo sulla riviera nord hanno mostrato valori che, per quanto concerne i batteri fecali, superano i livelli di legge. 


DEL VECCHIO: "DOBBIAMO TROVARE LA CAUSA DELL'INQUINAMENTO" L'attività di monitoraggio prevede analisi ogni 10 giorni fino a marzo. C'è un'attività in corso da parte dell'amministrazione mirata ad agire sulle cause dell'inquinamento- ha aggiunto il vicesindaco Del Vecchio, che è anche assessore al Demanio - sul futuro dello scalo portuale, sui fossi, a cui si aggiunge l'attività da parte della capitaneria mirata proprio sugli scarichi, dall'esito di quelle situazioni si vedrà come agire al meglio. Dobbiamo trovare la causa che porta questo dato di inquinamento e operare per abbatterlo. Nel frattempo è già disponibile sul portale del Comune di Pescara una sezione che fornirà i dati dei prelievi che da qui ad aprile verranno fatti e delle azioni, per dare la massima visibilità e importanza al lavoro in corso e che ci aspetta. Catino, infine, ha fatto sapere che "abbiamo già rilevato situazioni irregolari, fatto diverse sanzioni amministrative e interessato la Procura quando ci siamo trovati di fronte a margini penali". La capitaneria di porto, infatti, ha avviato un'azione intensa e capillare di controllo e repressione degli scarichi abusivi sia in città che lungo il fiume: "Oltre agli scarichi - ha affermato Catino - stiamo verificando l'eventuale presenza di siti non autorizzati, di discariche. Questa attività la stiamo conducendo dal punto di vista istituzionale per monitorare tutti i punti sensibili, fondamentalmente a tutela del patrimonio costiero che ci compete e dell'infrastruttura portuale, per evitare i problemi in merito alla funzionalità del porto con tutte le conseguenze relative a fanghi e impossibilità operativa dello scalo pescarese". 22 ottobre '15 


Massimo Giuliano

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