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Lanciano (Ch) – Ve lo ricordate Bersani a Lanciano? Piazza San Lorenzo, nel centro storico. “Facciamo un patto. Noi battiamo Berlusconi e voi vincete con Pupillo”, fu lo scambio di vedute-promesse fra Leo Marongiu, allora segretario cittadino Pd, e il grande capo. Segretario locale e nazionale al patto d’acciaio. Vittoria fu, a Lanciano, dopo 20 anni di dominio di destra. Ne è passata di acqua sotto i ponti dalla primavera del 2011. In quell’anno il Pd di Bersani vince le elezioni e a Lanciano Mario Pupillo (allora non Pd, portava in dote il suo carisma e la novità della propria lista civica) diventa sindaco. E tutto il Pd di  Lanciano (minime eccezioni a parte) è con il segretario, local-nazionale. 

Venne a Lanciano anche Roberto Speranza, giovane delfino del Pd e fino al 2015 capogruppo alla Camera. Bersani e il Pd a Lanciano erano un matrimonio vero. L’ascesa di Renzi, il giovane sindaco di Firenze che voleva “rottamare” il partito, a Lanciano era deriso: “addò adàj cussù?” Marusca Miscia (esponente cattopidiessina illuminata da Renzi) e Valentino Di Campli (allora assessore comunale al Bilancio) erano maltollerati. Appena sopportati. 
Poi l’inimmaginabile. La folgorazione. Un “calcio” a Bersani e poi la cotta, l’innamoramento. Renzi entra nel cuore della segreteria lancianese: sia l’ex segretario Marongiu che l’attuale, Rosetta Madonna, lo “abbracciano”. Ma non a chiacchiere. Il renzismo, come prima il berlusconismo a destra, appare come il vento del cambiamento. Come la novità da sposare. 

Ve le ricordate le elezioni amministrative di giugno scorso? Colpo di genio: Leo Marongiu e Marusca Miscia accoppiata vincente. Si sarebbe detto: “Il diavolo e l'acqua santa”. Così Marongiu molla Bersani e cambia casacca. Sempre Pd, ci mancherebbe. E al referendum costituzionale del 4 dicembre scorso? Tutti a perorare la causa renziana: “Votate Sì, votate Sì, votate Sì”.  Quelli di sinistra, i rifondaroli e Sinistra italiana erano basiti. Perfino il sindaco Mario Pupillo, pur con un profilo basso, è stato costretto a esporsi per Renzi. Ma il referendum per Renzi è una batosta: vice il No, quindi dimissioni da premier. L’ex segretario Leo Marongiu “a braccetto” col renzismo. L’attuale capogruppo Angelo Laccisaglia, giovane rampante, cresciuto a sinistra, abbandona la linea storica e si unisce al renzismo. Col cuore a sinistra (ma quale sinistra?) e nel partito con Renzi. Renzi è il nuovo, Bersani il vecchio e D’Alema il distruttore. Marusca Miscia è sovrastata dall’uragano renziano dentro la segreteria. Una fra le tante, ma lei...: “Io sono quella della prima ora”.

Mai dire mai in politica. Accade l’imprevedibile. Chi poteva immaginare che il Pd diventasse il rovescio di Forza Italia? Nulla di male, per carità. Opportunismo, tattica politica, valutazioni opinabili. Oltretutto la città ha premiato i renzisti facendo ancora vincere Mario Pupillo e portando in dote altri consiglieri. Pasquale Sasso è fuori dai giochi dei giovani rampanti: politico di razza, con sangue Dc, porta “quattrini e progetti”. Ma... 

Adesso che nel pentolone della politica, a livelli alti, bolle la discussione “Renzi candidato premier a prescindere”, “vogliamo il congresso prima delle elezioni”, “al massimo vi concediamo le primarie”, “contiamoci” ecc. ecc., ebbene adesso che il Pd deve decidere cosa essere e cosa fare qui a Lanciano il Pd di fronte ad una scissione (probabile e inevitabile, beneaugurante pure) sarà renziano o di sinistra? Sarà renziano o... emiliano (cioè di Michele Emiliano, attuale presidente della Regione Puglia, anti trivelle (al contrario di Renzi che ha sposato le ragioni dei petrolieri) e candidato alla segreteria? Sì certo, bisognerà pur vedere cosa faranno i capibastone regionali (i vari D’Alessandro, il presidente Luciano D’Alfonso, Stefania Pezzopane e company). Correnti e venti politici oscillano di qua e di là, accordi sottobanco, il segretario regionale Marco Rapino impegnato da settimane a scongiurare divisioni in sede congressuale. Per Lanciano decidono i capibastone regionali. Sì perché Lanciano, a destra o a sinistra, non ha mai avuto capibastone locali. Solo sudditi. Terra da saccheggio di voti. Si attendono gli sviluppi politici: bisognerà scegliere fra  renzismo e sinistra. Con una mano sul cuore e uno alle poltrone (promesse e attese). La politica conta ma gli interessi di più. Il Pd lancianese sarà di Renzi o di sinistra?  18 febbraio 2017

Il punteruolo

Nella foto in alto "Lanciano per Bersani"; in basso Emiliano e Renzi. Cliccare su immagini per ingrandire
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