L'Aquila - Si allarga il fronte dei comuni disponibili ad appoggiare o quantomeno approfondire la proposta per l’istituzione del Parco nazionale del Velino-Sirente, lanciata circa due settimane fa da Appennino Ecosistema. Dopo quelle di Ocre e Lucoli, infatti, si sono dette favorevoli anche le amministrazioni comunali di Fagnano Alto, Fontecchio e L'Aquila, come scritto in una nota dalla stessa associazione ‘Appennino Ecosistema’. Nel corso dei recenti incontri con il presidente dell'associazione, Bruno Petriccione; il sindaco di Fagnano Alto, Francesco D'Amore; quello di Fontecchio, Sabrina Ciancone e l'assessore all'Ambiente del Comune dell'Aquila, Maurizio Capri, hanno preso atto che il Parco naturale regionale Sirente-Velino, istituito nell'ormai lontano 1989, non è mai entrato compiutamente nella necessaria operatività, comportando soltanto vincoli subiti passivamente dalla popolazione, ed hanno convenuto sul fatto che soltanto l'approvazione del piano del Parco, con la sua rigorosa zonazione, avrebbe potuto lanciare una gestione del territorio scientificamente fondata ed adeguata da un lato alle sue qualità ecologiche e dall'altro alle attività umane con queste compatibili. 


“In questo senso, - si legge sempre nella nota dell'associazione - l'istituzione del Parco nazionale del Velino- Sirente, oltre a garantire la conservazione di un immenso patrimonio di biodiversità, consentirebbe di procedere alla gestione razionale del territorio, attraverso una zonazione che sottoponga alla massima tutela le aree A e B ove sono presenti ecosistemi e specie di elevatissimo valore e liberalizzi gli usi tradizionali e turistici nelle aree C di ‘pre-Parco’ ove gli ecosistemi sono meno sensibili e di minore valore”. L'intenzione di Appennino Ecosistema è infatti di arrivare all'approvazione della zonazione, sulla base dei poderosi studi già esistenti e mai utilizzati, già nella fase di istituzione del nuovo Parco nazionale che avverrà, come previsto dalla legge 394/1991, con decreto del presidente della Repubblica. Una proposta compiuta di zonazione, elaborata sulla base dei due poderosi studi finalizzati alla redazione del Piano del Parco (completati nel 1998 e del 2010), verrà presentata e discussa con tutti i soggetti interessati nel corso di un convegno pubblico che si terrà a Lucoli (L’Aquila) il 22 maggio 2016, in occasione della Giornata mondiale della biodiversità proclamata dalle Nazioni Unite. “Assicurare la protezione degli ecosistemi e delle specie montane, con priorità assoluta rispetto alle attività umane nelle aree protette, utilizzando le migliori conoscenze scientifiche nel campo della ricerca ecologica”. In particolare, con il sindaco di Fagnano Alto si è convenuto di proseguire la discussione con tutti i cittadini, sottolineando che le preziose zone vallive di produzione agricola e di tartufi non potranno che essere comprese nella zona C di ‘pre-Parco’, ove tali utilizzazioni saranno valorizzate e potranno dotarsi del marchio di qualità del futuro Parco nazionale. Con il sindaco di Fontecchio, ci si è trovati d'accordo sul coinvolgimento nella proposta di Parco nazionale di tutti i cittadini attivi del piccolo Comune, in armonia con il grande e coraggioso progetto ‘Casa e bottega’ appena lanciato dalla stessa amministrazione comunale. L'assessore all'Ambiente dell'Aquila, infine, ha preannunciato una deliberazione di Giunta per richiedere l'inclusione della parte aquilana delle Doline di Ocre nel Parco - già candidate a divenire Riserva naturale statale - . 


La discussione sulla proposta di inclusione nel futuro Parco Nazionale dell'importante area dei Monti la Quartora e Pesco Croce (già compresa in un sito di interesse comunitario) proseguirà nelle prossime settimane con tutti i soggetti interessati, anche attraverso un'audizione di Appennino Ecosistema presso la commissione Territorio del Consiglio comunale dell'Aquila. Riguardo le recenti voci di riperimetrazione del Parco Regionale e gli incontri seguiti a Pescara, il Presidente di Appennino Ecosistema Bruno Petriccione ha dichiarato: "Le recenti dichiarazioni dell'assessore regionale ai Parchi, Donato Di Matteo sul ventilato rilancio del Parco Regionale attraverso l'approvazione dell'ennesima legge di riordino (che sarebbe la quarta dalla sua istituzione) appaiono ipocrite e assolutamente non credibili. Se l'assessore vuole dare un segno della volontà dell'amministrazione regionale di rendere finalmente il Parco realmente operativo". 24 marzo ’16

Condividi l'Articolo

Articoli correlati