L'unica perimetrazione possibile del Parco nazionale della Costa Teatina è quella che porta la firma del commissario ad acta Pino De Dominicis. Parola del ministero dell'Ambiente che, in data 2 marzo, tramite posta elettronica certificata, trasmette una mail al presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, rispondendo alla sua "nuova proposta di perimetrazione, concertata con le Amministrazioni interessate".

Nella nota, della Direzione Protezione della Natura e del Mare, a firma di Maria Carmela Giarratano, inoltrata al governatore D'Alfonso e al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, viene ribadito come il 4 agosto 2014, ai fini dell'istituzione del Parco nazionale e "con deroga alle modalità istitutive dei parchi nazionali previste dalla Legge quadro sulle aree protette, sia stato nominato il commissario ad acta De Dominicis e che, alla luce del commissariamento, lo stesso ministero dell'Ambiente, non è più titolare del procedimento istitutivo del Parco.

"Pertanto - scrive il ministero - sulla base delle premesse si rileva che la proposta della Regione Abruzzo e la richiesta di valutazione al ministero dell'Ambiente ai fini della prosecuzione dell'iter istitutivo non è in linea con la normativa vigente sopra richiamata e, conseguentemente, non lo sono né la premessa delibera regionale che considera '... di dover proporre al competente ministero dell'Ambiente... che ha predisposto lo schema di decreto presidenziale... la nuova perimetrazione dell'istituendo Parco...', né la richiesta '... al ministero di accogliere favorevolmente: a) la nuova proposta di perimetrazione... b) gli emendamenti alle misure di salvaguardia... c) gli emendamenti allo schema di decreto Presidente della Repubblica...' ".

"La risposta del ministero dell'Ambiente al Governo e per conoscenza al presidente della Regione Abruzzo, dimostra che l'unica perimetrazione giuridicamente legittima è quella presentata ai sensi della legge vigente dal commissario del Governo, Giuseppe De Dominicis, e su quella aspettiamo il decreto del presidente della Repubblica per il decollo definitivo del Parco della Costa Teatina - denuncia Gianni Melilla, Sinistra italiana -. Aveva ragione il sottosegretario con delega all'Ambiente della Giunta regionale, Mario Mazzoca. I sindaci che non vogliono il Parco esprimono una posizione legittima ma contraria ad una legge in vigore che va rispettata da tutti. Un Parco nazionale é un bene dello Stato, ed é lo Stato, cioè il popolo italiano nel suo insieme, a decidere la sua perimetrazione. Sono stati ascoltati tutti i Comuni, ognuno ha avanzato le sue proposte, il commissario del Governo Pino De Dominicis ha raccolto le proposte in una sintesi che per noi di Sinistra Italiana non può essere bloccata sine die. Ognuno se ne faccia una ragione: c'è un limite inderogabile, il rispetto della legge. I Parchi nazionali sono nazionali e non comunali o regionali. Ed è lo Stato, sentiti tutti gli enti locali, la Regione, le associazioni, i comitati,che decide. Non sono possibili veti e ricatti da parte di nessuno. Chiederò oggi stesso al presidente della Repubblica di assolvere al suo dovere di ufficio firmando il decreto sulla base del lavoro del commissario di governo. Chi non ha titolo e potere non abusi delle sue funzioni, con interventi dilatori e boicottaggi speculativi: la pazienza è finita".

10 marzo '16

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