C'è una Regione Abruzzo che prima avalla la perimetrazione del Parco nazionale della Costa Teatina (o Costa dei Trabocchi) fatta dal commissario Pino De Dominicis (peraltro nominato dalla stessa Regione a guida D'Alfonso, tra le critiche del centrodestra) e che, oggi, invece, si presenta al ministero dell'Ambiente, a Roma, e chiede, assieme a tutti i sindaci del litorale interessato (assente solo il primo cittadino di Casalbordino) di rivedere quella perimetrazione, di "alleggerire la cartografia". "Perché questa perimetrazione non ci piace". Il Parco - dice in sostanza il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso al ministro Gian Luca Galletti in una riunione chiesta dallo stesso D'Alfonso e dall'ex ministro Maurizio Lupi - così com'è non va. Vanno rivisti e ridelimitati i confini". E tutti, al ministero, compresi i sindaci di centrosinistra (compresa la città di Vasto) a dare addosso a questo Parco, che va fermato. Va bloccato e cambiato. Punto e a capo. 


C'è chi è saltato dalla sedia, sconvolto. Ma come? Fino a pochi mesi fa tutto a posto, tutto in regola e ora... Ora che l'iter è giunto al termine, la Regione (lasciato a casa l'ex assessore all'Ambiente Mario Mazzocca, non invitato forse appositamente all'incontro) vuole modificare il "gioiello" su cui fino a questo momento aveva scommesso? Che è successo? Vuole dar voce ai sindaci di centrodestra che questo Parco lo hanno sempre aborrito? Perché non si è mosso prima, allora, quando, la scorsa estate, le proteste sono state brucianti? O vuole solo far finta di stare con i sindaci di centrodestra? E perché anche quei Comuni di centrosinistra che finora non avevano mai contestato la perimetrazione, adesso si lamentano? Un pasticcio targato Luciano D'Alfonso. Aiutato da Maurizio Lupi. Che c'entra l'ex ministro Lupi con il Parco della Costa Teatina? Boh... C'entra la sua amicizia perenne col sindaco di Fossacesia Enrico Di Giuseppantonio? Perché è stato Lupi l'altro fautore dell'assurda riunione di oggi al ministero. Sì, assurda, perché, tra l'altro, il ministero dell'Ambiente ora non ha più alcuna competenza sul Parco. Perché la faccenda è in mano alla Presidenza del Consiglio dei ministri che dovrebbe chiudere la questione emanando il decreto di istituzione del Parco. Intanto - così si è concluso l'incontro - al ministero saranno inviate nuove carte, nuove proposte, anche sulla eventuale gestione dell'area protetta. Che ne farà? Le girerà alla Presidenza del Consiglio dei ministri? Ma se il ministero dell'Ambiente e il Consiglio dei ministri hanno già detto sì a questo Parco e a questa perimetrazione, come potranno tornare indietro? Come bocciare un Parco che è stato già "promosso"? E su cui si sta ragionando da ben 15 anni? Misteri d'Italie. 12 nov. '15


Serena Giannico

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