Dopo la riunione di ieri al ministero dell'Ambiente, a conclusione della quale d'un tratto si è scoperto che la tanto agognata (a sinistra) perimetrazione del Parco nazionale della Costa Teatina non soddisfa sindaci e Regione, qualcuno sente di avere qualcosa da dire in merito. A destra e a sinistra. 

"E' davvero incredibile la faccia tosta del presidente D'Alfonso - commenta Maurizio Acerbo, Rifondazione Comunista -: non va a Roma per dire no a Ombrina ma in compenso ci va per rimettere in discussione la perimetrazione del Parco della Costa Teatina! Avevo fatto bene ieri a segnalare la strana riunione romana. Nel Pd e nella sua coalizione regnano la massima confusione e improvvisazione. Infatti il presidente D'Alfonso di fatto delegittima il suo sottosegretario senza deleghe Mario Mazzocca e, cosa ancor più grave, il commissario Pino De Dominicis. Mazzoca lo si manda a Roma quando bisogna perdere su Ombrina, quando invece bisogna ottenere che si riapra la strada alla cementificazione della costa a Roma ci va D'Alfonso in persona a dire il contrario di quanto sostiene l'ex-assessore e a vantarsene in tv. Il governo Pd - continua Acerbo - ha nominato il 5 agosto 2014 un commissario ad acta nella persona di uno degli esponenti più noti dello stesso Pd abruzzese, cioè l'ex-presidente della provincia di Pescara architetto Pino De Dominicis, con il compito di procedere alla perimetrazione. Il commissario De Dominicis doveva accelerare e concludere l'iter del Parco consegnando la perimetrazione. Cosa che ha fatto dopo un anno di consultazioni presentando una superficie che lui stesso ha definito 'ridotta' perché aveva incontrato forti resistenze.

Mancava soltanto il decreto da parte della Presidenza del Consiglio e invece ora, grazie a Luciano D'Alfonso, tutto torna in discussione. A leggere i resoconti nell'incontro col Ministro i sindaci hanno pesantemente criticato l'operato del commissario con la benedizione del presidente della Regione. Vien da chiedersi: ma D'Alfonso e La Penna con De Dominicis non potevano parlarci prima? Cosa è cambiato nel frattempo? Devono accontentare gli alleati di Abruzzo Civico provenienti dal centrodestra? Devono fare ulteriore campagna acquisti tra i sindaci del centrodestra? Quali interessi e interventi cementificatori devono sponsorizzare? Il comportamento di D'Alfonso - conclude Acerbo - è una presa in giro nei confronti dei 40.000 abruzzesi che parteciparono alla manifestazione a Pescara nell'aprile 2013 'No Ombrina - Si parco'.

A destra, invece, c'è chi come Mauro Febbo, consigliere regionale di Forza Italia, parla di un Governo regionale confuso: "Dopo il parere favorevole della Conferenza di Servizi del Ministero alla concessione a Ombrina Mare - spiega Febbo - non ci sono più motivi logici per portare avanti il progetto del Parco, sia in termini ambientali sia come strategia turistica per la Costa dei Trabocchi. Il Partito Democratico ha peccato di presunzione, poiché il sottoscritto aveva già nel 2012 chiuso la perimetrazione del Parco, trovando un accordo con l'allora direttore generale Grimaldi del Ministero dell'Ambiente che avrebbe potuto allontanare definitivamente l'insediamento di Ombrina Mare. Quel progetto fu affossato dagli stessi dirigenti del Partito Democratico, che oggi al governo della Regione fanno finta di volere il Parco. Oggi paradossalmente assistiamo a una vera e propria sceneggiata, dove la Regione Abruzzo, che prima avalla la perimetrazione del Parco nazionale della Costa Teatina fatta dal commissario Pino De Dominicis, e poi si presenta al Ministero dell'Ambiente, chiedendo di rivedere i limiti e l'estensione di quella perimetrazione. Quindi sbugiardando e bocciando clamorosamente il lavoro compiuto dal commissario nominato dalla stessa Regione. Attendiamo di sapere il costo dell'incarico squisitamente politico. Inoltre anche lo stesso sottosegretario Mazzocca, delegato alle Politiche ambientali, prende le distanze dalla posizione e dal tavolo romano voluto dal suo Presidente. Pertanto - conclude Febbo - invito sia D'Alfonso, sia la sua maggioranza, ad assumere un atteggiamento responsabile e chiaro soprattutto su temi ambientali e turistici, poiché sul futuro della Costa dei Trabocchi a oggi regna solo confusione e promesse non mantenute".

13 novembre '15

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