Lanciano (Ch) –  “Siamo ancora ad un punto morto con il Parco nazionale della Costa Teatina, si deve ripartire da zero.” Così il senatore di Forza Italia Fabrizio Di Stefano che interviene sulla lunga ed insoluta vicenda del Parco. Il senatore forzista non ha mai nascosto la sua contrarietà al Parco ed oggi, durante una conferenza stampa, tenta di aggiungere nuovi spunti di riflessione ad una questione già sviscerata: “Si potrebbe riconsiderare la proposta fatta nel 2010 dall’allora governatore Gianni Chiodi che, oltre ad essere un progetto valido, presentava anche l’estensione ad altre aree demaniali, oltre alle 7 già presenti  ed andando oltre l'area dell’ex tracciato ferroviario".


Non si tiene particolarmente in conto, però, il punto cruciale dell'intoppo. Perché in una missiva del 2 marzo scorso, indirizzata dal ministero dell'Ambiente al presidente della Regione Luciano D'Alfonso, il responso era inequivocabile: “L'unica perimetrazione possibile del Parco nazionale della Costa Teatina è quella che porta la firma del commissario ad acta Pino De Dominicis". Il ministero, in particolare rispondeva alla nuova proposta di perimetrazione stilata "assieme alle amministrazioni comunali interessate". 


 “Pertanto - scrisse il ministero - sulla base delle premesse si rileva che la proposta della Regione Abruzzo e la richiesta di valutazione al ministero dell'Ambiente ai fini della prosecuzione dell'iter istitutivo non è in linea con la normativa vigente sopra richiamata e, conseguentemente, non lo sono né la premessa delibera regionale che considera '... di dover proporre al competente ministero dell'Ambiente... che ha predisposto lo schema di decreto presidenziale... la nuova perimetrazione dell'istituendo Parco...', né la richiesta '... al ministero di accogliere favorevolmente: a) la nuova proposta di perimetrazione... b) gli emendamenti alle misure di salvaguardia... c) gli emendamenti allo schema di decreto Presidente della Repubblica...' ". 


Di un aspetto è convinto il senatore forzista: “La proposta della Regione Abruzzo, di fatto, annulla la precedente di De Dominicis e dimostra quanta confusione c’è intorno al progetto stilato. Senza dimenticare che è stato fatto con cartografie datate” .

17 marzo '16

 


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